# 156 – Repubblica Bolivariana del Venezuela. Pabellón criollo

Il Venezuela, ufficialmente Repubblica Bolivariana del Venezuela (in spagnolo República Bolivariana de Venezuela) è una repubblica federale situata nel nord dell’America meridionale, fa cosi’ parte dell’America Latina.

La sua capitale è Caracas.

Situata subito a nord dell’equatore, è considerato come uno dei Paesi con la maggiore diversità ecologica nel mondo. Abitata già in epoca precolombiana da gruppi tribali amerindi come caribe e arawak, fu toccata da Cristoforo Colombo nel suo terzo viaggio nel 1498 e venne inglobata nel vasto impero sudamericano spagnolo nel XVI secolo, anche se il clima limitò fortemente l’entità della colonizzazione. Fu il primo Stato latinoamericano a emanciparsi dalla Corona spagnola, proclamando formalmente il 5 luglio 1811 la propria indipendenza, che divenne effettiva solo nel 1821.

Il nome Venezuela è stato storicamente attribuito al navigatore italiano Amerigo Vespucci che navigò sulla costa settentrionale del Sud America insieme ad Alonso de Ojeda nel 1499, nel corso di una spedizione navale esplorativa che raggiunse la costa nord-occidentale del paese, ora nota come Golfo del Venezuela. In quel viaggio, l’equipaggio osservò le costruzioni degli indigeni erette su palafitte di legno fuori delle acque. Tali costruzioni ricordarono a Vespucci la città di Venezia, e lo ispirarono nell’attribuire il nome di Venezziola o Venezuola alla regione.

La lingua ufficiale è lo spagnolo, che presenta numerose affinità con quello parlato nei Caraibi (Cuba, Repubblica Dominicana, Porto Rico, ecc.) e alcune differenze con quello della madre-patria ispanica, soprattutto di carattere fonetico e lessicale.
La nuova costituzione bolivariana di Venezuelana, voluta dal presidente Hugo Chávez (1999), protegge le lingue indigene (art. 9) ribadendone la coufficialità con lo spagnolo nei propri territori di diffusione. Si tratta di oltre 30 idiomi autoctoni raggruppati in otto famiglie principali.

 

Il piatto che vorrei proporre oggi e’ il “Pabellón criollo“.
Il pabellón criollo (traducibile come carne alla creola oppure bandiera creola) e’ un piatto tipico della cucina venezuelana, di cui e’ considerato una dei piatti più importanti e rappresentativi del Venezuela.
L’origine di questo piatto risale a non prima del XVI secolo, quando veniva preparato dagli schiavi di origine africana usando la carne avanzata dai signori ispanici il giorno prima.

Si dice che questo piatto rappresenti le etnie del Venezuela: gli europei (il riso bianco), gli africani (i fagioli neri) e gli indigeni (la carne, rossastra)

IngredientiPabellón criollo – 4 persone

1 cucchiaio di paprica
1 cucchiaio di cumino macinato
1 cucchiaio di curcuma
1 cucchiaio di pepe nero
2 cucchiai di sale
olio d'oliva
500gr di carne
1 cipolle tritate
3 spicchi d'aglio
1/2 peperone verde
1 pomodori
1 lattine di concentrato di pomodoro
2 tazze di riso bianco
900gr di fagioli neri
2 platani maturi (*)

Procedimento

Per la carne
In una grande ciotola, mescola un cucchiaio di ciascuno dei seguenti ingredienti: paprika, cumino, curcuma, sale e pepe nero.

Successivamente, cospargere un po’ di olio d’oliva fino ad ottenere una marinata liquida.

Mettete la carne nella ciotola e assicuratevi di coprirla accuratamente con la marinata preparata. Conservate la ciotola in frigorifero per almeno 12 ore per consentire alla carne di assorbire completamente il sapore.

In un forno olandese in ghisa (dutch oven), scaldate 2 cucchiai di olio d’oliva a fuoco medio-alto. Lasciate cuocere la carne per circa 5 minuti per lato. Quando la carne diventa dorata, toglietela e mettetela da parte per ora.

Nello stesso forno olandese di prima, reintegrate l’olio d’oliva e rosolate le cipolle affettate fino a quando non diventano traslucide – questo dovrebbe richiedere circa cinque minuti.

Ora aggiungete tre spicchi d’aglio tritati con il peperone rosso affettato e lasciate cuocere per altri cinque minuti.

Quindi aggiungete due pomodori a pezzetti con la lattina di concentrato di pomodoro.

Inserite nuovamente la carne nella pentola e aggiungete acqua (o brodo) fino a quando la carne non è completamente immersa.
Utilizzando la pentola a pressione per la cottura, non e’ necessario immergere la carne.

Coprite la pentola con il suo coperchio e lasciate sobbollire il composto a fuoco medio-basso per circa due ore (una sola ora, dal fischio, per la cottura in pentola a pressione).

Dopo questo periodo, iniziate a sminuzzare la carne usando due forchette. Se la carne non è ancora abbastanza tenera, lasciala sobbollire per 30 minuti prima di riprovare.

 

Per fagioli neri (altrimenti usate quelli confezionati e precotti)

Mettete i fagioli neri a bagno, in acqua, per almeno 12 ore prima della cottura.

Cuocete i fagioli in acqua bollente per circa un’ora.
Eventualmente, se si vuole aggiungere ulteriore sapore, potete aggiungere cipolle tritate, aglio, alloro, peperoncino in polvere, cumino e sale.

Controllate costantemente i fagioli e aggiungete altra acqua se necessario.
I fagioli saranno pronti quando si riesce a schiacciarli con un cucchiaio.

Per il riso

Risciacquate il riso finché l’acqua non esce pulita, per assicurarvi di rimuovere tutte le impurità.

Versate tre cucchiai di olio d’oliva in una pentola di medie dimensioni e scaldate a fuoco medio-alto.

Soffriggete due spicchi d’aglio tritati finché non diventano dorati. Versate il riso e mescolate bene per amalgamarlo all’olio. Dopo circa due minuti, aggiungete quattro tazze d’acqua e lasciate cuocere per un po’.

Una volta che l’acqua bolle, abbassate la fiamma e lasciate cuocere il riso fino a quando non avrà assorbito tutta l’acqua – ci vorranno circa 20 minuti.
Nel frattempo, inizia a preparare i platani.

Per i platani (*)

Sbucciate e tagliate i platani, in questo caso meglio quelli giallo-nerastri, e tagliateli in fette spesse circa mezzo centimetro (1 pollice).

Scaldate cinque cucchiai d’olio in una padella a fuoco vivace. Iniziate a mettere le fette di piantaggine nella padella e cuocete ogni lato per circa un minuto e mezzo.

Quando il bordo inferiore diventa dorato, abbassate la fiamma a un livello medio-alto, girate le fette e friggete per un minuto.

Quando le fette saranno fritte in modo uniforme, spostatele su un piatto rivestito di carta assorbente per far scolare l’olio in eccesso.

Assemblate il piatto

Unite i diversi elementi e preparate il piatto

Venezuela. Pabellon criollo con arepa

Note Varie e Personali

  • Per la carne potete usare qualsiasi taglio di bistecca per fare il Pabellon Criollo.
  • I fagioli neri, alias caraotas negras, sono il contorno più famoso del Venezuela.
  • Non avendo il platano, ho deciso di usare una patata americana affettata. Non ho fritto, questa volta, ma ho cotto con la friggitrice ad aria (airfryer).

La cucina venezuelana è l’espressione dell’arte culinaria sviluppata in Venezuela ed è caratterizzata da una grande diversità culinaria da una regione all’altra. La sua cucina tradizionale, come quella moderna, è stata influenzata dalla popolazione indigena e dai suoi discendenti europei (italiani, spagnoli, portoghesi e francesi), ed anche dalle tradizioni dei nativi americani e degli africani. Gli alimenti base includono il mais, il riso, il platano, patate, fagioli e diverse tipologie di carne. Anche i pomodori, le cipolle, le melanzane, le zucche e le zucchine sono molto comuni nella dieta venezuelana.

Nelle regioni orientali (Oriente), sud-orientali (Guayana), e settentrionali (Caribe), c’è un’ampia scelta pesce fresco di mare e crostacei. I tuberi come le patate e la patata dolce sono abbondanti. Il mais, il riso e la pasta (i venezuelani sono i secondi più grandi consumatori di pasta al mondo dopo gli italiani), sono molto diffusi.

La carne preferita nelle regioni occidentali è quella di capra (di solito preparata col pomodoro) e il coniglio. C’è anche un uso estensivo di banane e di formaggi. I piatti sono influenzati dalle tribù locali come anche dalla cucina colombiana.

Anche in questa Nazione, come piatti principali, possiamo trovarne alcuni gia’ incontrati in precedenti Nazioni: l’Empanada, Pasticho, Patacones, Pescado sudado , Pisca Andina, Pisillo de chigüire, Polenta – conosciuta anche come “Funche”, Sancocho de pescado.
Tra i dolci possiamo notare l’influenza italiana. Sono infatti presenti i cannoli, conserva de coco, conserva de guayaba, dulce de leche, dulce de lechosa, mousse di cioccolato, Profiterol e Torta de queso.

Disfruta tu comida

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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