Il Perù, ufficialmente Repubblica del Perù (in spagnolo: República del Perú, in quechua: Piruw Ripuwlika, in aymara: Piruw Suyu), è uno Stato dell’America meridionale.
La capitale e’ Lima.
Confina a nord con l’Ecuador, a nord-est con la Colombia, a est con il Brasile, a sud-est con la Bolivia, a sud con il Cile, e a ovest con l’oceano Pacifico.
Il Perù è un paese megadiverso con habitat che variano dalle pianure aride della costa del Pacifico, alle vette delle Ande che si estendono da nord a sud-est e alle foreste tropicali del bacino amazzonico a est con il Rio delle Amazzoni.
Il territorio peruviano è stata sede di diverse antiche culture, che vanno dalla civiltà Caral, la civiltà più antica di America e una delle cinque culle della civiltà, all’Impero Inca, lo Stato più grande dell’America precolombiana. Il territorio che ora include il Perù ha una delle più lunghe storie di civiltà di qualsiasi paese, che fa risalire la sua eredità al 4 ° millennio aC.
La lingua spagnola è parlata dall’84,1% della popolazione. Le altre due lingue ufficiali sono il quechua, parlato dal 13,7% della popolazione, e l’aymara, parlato dall’1,7%. Nel paese si parlano anche altre lingue native americane, ma i locutori complessivamente rappresentano l’1,2% della popolazione.
Il Perù è un paese con molti habitat naturali diversi: si passa infatti dalla foresta amazzonica fino al paesaggio delle Ande; per questo motivo, anche le specie animali e vegetali presenti sul territorio sono molto varie. Nella foresta amazzonica si possono trovare piante tropicali (tra cui diverse specie di orchidee). Tipici del deserto sono i cactus e altre piante grasse.
La ricetta di oggi, di origine peruviana, mi e’ stata suggerita da Carmen.
Il piatto che ho preparato questa sera e’ un piatto popolare e tradizionale della cucina del Peru’, denominato Lomo saltado.
Esso e’ nato come parte della tradizione chifa, la cucina cinese del Perù, e data la sua popolarità lo ha reso parte della cultura tradizionale.
Data la sua non particolare difficolta’, ho pensato di prepararlo di sera.
Si tratta di preparare un soffritto che in genere combina strisce marinate di controfiletto (o altra bistecca di manzo) con cipolle, pomodori, patate fritte e altri ingredienti; tipicamente servito con riso.
Alcune persone servono il riso e le patatine fritte separatamente, ma in realtà le patatine fritte ed il lomo saltado vengono serviti contemporaneamente nello stesso piatto.
Ingredienti – Lomo saltado –
Bistecca di lombata tagliata a fette sottili Sale e pepe 3 cucchiai di olio vegetale 2 spicchi d'aglio tagliati a dadini 1 cipolla rossa tagliata a fette spesse 2 pomodori tagliati a fette spesse 1 peperoncino aji amarillo e tagliato a fettine sottili (*) 3 cucchiai di salsa di soia 3 cucchiai di aceto di vino rosso ½ tazza di coriandolo fresco, tritato 2 tazze di patatine fritte Riso bianco come contorno
Procedimento
Condite la bistecca di manzo con sale e pepe.
Mettete un wok o una padella a fuoco molto alto. Aggiungete l’olio e rosolate la carne, alcune fette alla volta in modo che non cuociano al vapore ma rimangono dorate (circa 10 minuti, a seconda della potenza della fiamma).
Aggiungete aglio, cipolla, pomodoro, peperoncino e mescolate per un paio di minuti.
Inserite la salsa di soia e l’aceto ai lati della padella e mescolate tutto.
Condite con più sale e pepe.
Togliete dal fuoco, cospargete con coriandolo tritato e servite subito con patatine fritte e riso bianco.
NOTE Personali e Varie.
- (*) sostituibile con 1 cucchiaio di pasta di aji amarillo, o con qualsiasi peperoncino a disposizione.
Non amando il peperoncino, l’ho sostituito con della Ajvar che avevo acquistato precedentemente, per il menu’ bosniaco. - Per la cottura ho usato il wok e, onestamente, non ho misurato tutto, andando a buonsenso.
- In effetti non ho fritto le patatine, che dovrebbero cuocere prima della carne, utilizando lo stesso olio, ma ho usato la mia friggitrice ad aria.
- Quando viene aggiunta la salsa di soia e poi l’aceto, il sapore rimane forte ed accentuato. Ho preferito lasciare cuocere ancora, in modo da far evaporare meglio il liquido (aceto) e concentrare un pochino anche la salsa.
La cucina peruviana è una delle più variegate del mondo ed il Perù è il paese con il maggior numero di piatti tipici: 491 con piatti di livello equivalente a quello delle gastronomie francese, italiana, cinese e indiana.
Le arti culinarie peruviane sono in costante evoluzione e questo, sommato alla varietà dei piatti tradizionali, rende impossibile stabilire una lista completa dei suoi piatti rappresentativi: solo lungo la costa peruviana esistono più di 2500 differenti tipi di zuppe e 250 dolci tradizionali.
La grande varietà della gastronomia peruviana è basata su tre fonti:
- la particolarità della geografia peruviana;
- la somma di gruppi etnografici e culture che hanno formato il paese;
- l’adattamento delle culture autoctone millenarie alla cucina moderna.
Al giorno d’oggi, il ceviche, il pollo a la brasa e i piatti di chif costituiscono i rappresentanti più popolari della cucina peruviana, essendo consumati massivamente in tutto il territorio peruviano ed esistendo versioni per tutte le classi sociali: da preparati molto economici, da consumarsi “al momento”, a piatti gourmet molto esclusivi.
Il chaufa è un termine utilizzato in Perù per riferirsi alla cucina che sorse dalla fusione tra la cucina peruviana e quella degli immigrati cinesi, principalmente cantonesi, che giunsero in Perù a metà del XIX secolo e agli inizi del XX secolo; si usa lo stesso termine per denominare i ristoranti che servono questo tipo di piatti.
Al giorno d’oggi i ristoranti di cucina cinese, con forti influenze di cucina criolla, sono molto comuni a Lima e in molte altre città del Perù.
I principali piatti sono arroz chaufa, pollo TiPaKay, sopa wantán (zuppa wantan) e il cosiddetto “aeropuerto” (aeroporto) che è una combinazione di cucina chaufa con tagliolini saltati, serviti in un piatto grande.
Data la vastita’ del territorio, possiamo trovare la cucina della costa (mare), la cucina andina, la criolla e della selva
Disfruta tu comida
Un po’ qua … und ein bischen dort