# 72 – Repubblica della Costa d’Avorio. Kedjenou.

La Costa d’Avorio, ufficialmente Repubblica della Costa d’Avorio (in francese République de Côte d’Ivoire), è uno Stato dell’Africa occidentale.

Confina a ovest con la Liberia e la Guinea, a nord con il Mali e il Burkina Faso, a est con il Ghana e a sud con il golfo di Guinea.

La Costa d’Avorio è una repubblica presidenziale con capitale amministrativa a Yamoussoukro, ma la sua capitale economica e governativa, nonché città più estesa e popolata, è ad Abidjan.
La lingua ufficiale è il francese, ma esistono diverse lingue locali come il baulé e lo djoula.

Il Paese è conosciuto in italiano come Costa d’Avorio e corrispondentemente tradotto in altre lingue: Elfenbeinküste in tedesco, Costa de Marfil in spagnolo, Ivory Coast in inglese, Ebur-Bordo in esperanto, Ακτή Ελεφαντοστού (Aktí Elefantostoý) in greco, Fildişi Sahilleri in turco e così via. Nell’ottobre 1985 il governo ivoriano chiese che il paese fosse conosciuto in ogni lingua come Côte d’Ivoire. Infatti, secondo la legge nazionale, il nome del Paese non può essere tradotto dal francese.
Malgrado ciò, com’è ovvio, il nome continua a essere tradotto nelle varie lingue. La Costa d’Avorio fa, tuttavia, applicare con tenacia questa sua volontà in ambito ONU, dove il nome non è mai tradotto, neanche in inglese.

La popolazione odierna della Costa d’Avorio appartiene a 62 gruppi etnici, raggruppabili in cinque grandi ceppi accomunati da caratteristiche socio-culturali o etno-linguistiche

La lingua ufficiale della Costa d’Avorio è il francese che è parlato da circa il 70% della popolazione. Il restante 30% parla altre lingue locali; le più diffuse sono il baulé, il dioula e l’agni.

Oltre a caffè, cacao e olio di palma, lo stato produce ed esporta grandi quantità di banane e ananas (soprattutto nell’Unione europea), noci, canna da zucchero, cotone, sesamo, copra, arachidi e caucciù. Ma è anche produttore di manioca, riso, mais, miglio, patate dolci e sorgo, destinati soprattutto al consumo locale.

Costa d’Avorio. Kedjenou.

Oggi si cucina, dunque mi dedico alla preparazione del  Kedjenou, Kédjénou o kedjenou è uno stufato di carne selvatica (selvaggina: daino, agouti) o pollo, proveniente dall’Africa occidentale e più precisamente dalla Costa d’Avorio centrale. È la ricetta di braccianti agricoli e cacciatori.

La ricetta tradizionale è fatta in un contenitore di terracotta chiamato canarino (canari) posto su un fuoco di legna. La carne deve essere tagliata a pezzi e posizionata nel piatto con le cipolle affettate, i pomodori grandi, senza semi e schiacciati. La salsa è aromatizzata con sale, zenzero fresco grattugiato e foglie aromatiche. La carne viene cotta in umido per circa quaranta minuti, mentre la pentola viene scossa ogni tanto, giusto per aiutare ad amalgamare i sapori.
I Baoulés usano foglie di banana che verranno posizionate ermeticamente sopra l’apertura del canarino.

Esistono molte varianti di questa ricetta.
È possibile aggiungere, rimanendo nella tradizione, melanzane, alcune gocce di vino di palma. Altre varianti di influenza urbana o europea includono peperoncino, vino rosso, aceto, cubo Maggi, scalogno, erbe di Provenza …

Ingredienti per l’ Kedjenou – la ricetta e’ stata presa da questo sito

1 pollo intero tagliato a pezzi
3 cipolle
3 pomodori
10 spicchi d'aglio
Alcuni rametti di prezzemolo e cipolla verde
1 melanzana media (opzionale)
falda di peperone
Sale / Pepe nero / 5 spezie

Procedimento

Per primissima cosa, se desiderare inserire la melanzana, iniziate a lavarla, tagliarla a pezzetti e metterla “sotto sale”, naturalmente con un peso sopra, per farle rilasciare l’acqua.

Per preparate la “marinata“: tritate grossolanamente una cipolla, 5 spicchi d’aglio, qualche rametto di prezzemolo e cipolla verde.

Quindi tagliate tutte le altre verdure.

Se aggiungete anche una melanzana media (lavata, sbucciata e tagliata a pezzetti) questo renderà la salsa del Kedjenou più cremosa, quindi meno liquida.

Mettete il ​​pollo tagliato a pezzi in una pentola.

Quindi aggiungete la marinata, condite e mescolate.

Quindi posizionate tutte le verdure precedentemente preparate sul pollo.
NON MESCOLARE!
Lasciate il pollo sul fondo della padella.

Aggiungete i pezzi di peperoncino, e se usate la melanzana, ricordatevi di sciacquarla e strizzarla prima di inserirla nella pentola.

Coprite e cuocete a fuoco medio per 5-7 minuti.

Il pollo avrà assunto un po’ di colore. A questo punto potete mescolare.

Abbassate il fuoco, quindi chiudete la padella e non apritela per i successivi 45 minuti, dovrebbe cuocere come uno stufato.
Ogni tanto scuotete la pentola, giusto per far amalgamare i sapori.

Dopo 45 minuti, assaggiate, regolate il condimento se necessario e controllate che il pollo sia cotto.
La carne dovrebbe staccarsi da sola.

Costa d’Avorio. Kedjenou.

Come potete vedere, non abbiamo aggiunto acqua o olio in questa ricetta.

Costa d’Avorio. Kedjenou.

Note Personali

  • Non avendo una cipolla verde, ne ho usata una rossa
  • Il pollo usato sono cosce e sovracosce, senza pelle. Questa volta mi sono ricordata di dividere le parti, cosi’ da farle stare in pentola senza grossi problemi. Lo sbagliare insegna…

Il  Kedjenou e’ servito tipicamente con l’attiékéo.
Noi lo abbiamo mangiato con couscous, in questo caso, oltre che al brodo di carne (dado) ho aggiunto un po’ di curcuma per colorare il piatto.


La gastronomia della Costa d’Avorio è ricca di ricette e di ingredienti semplici e accompagnate da salse dai sapori più disparati. Questi si possono gustare in tipici ristorantini all’aperto che si chiamano maquis, e che come piccole macchie colorano le strade delle città, qui si possono gustare dei piatti veloci come il pollo fritto, vera e propria pietanza nazionale, il pesce.
Il pesce alla brace ed il cous-cous accompagnato da verdura o carne compongono il menù tipico, peraltro molto più complesso e ricco a seconda dei locali e delle zone. Da non perdere il vino di palma.

Alcune città lungo la costa hanno un’aria cosmopolita, con numerose comunità francesi, libanesi e siriane che offrono un’ampia gamma di cucina internazionale.

I piatti popolari locali includono il kedjenou (pollo con verdure brasate), attieke (cassava/manioca macinata, resa simile al cous-cous, mangiato con pesce o carne) e altre specialità.
Uno snack popolare è l’aloko, banana fritta servita con cipolle e peperoncini. Altri cibi di strada comprendono patate fritte, pesce fritto e fufu (o foufou), verdure fermentate e purè, di cassava o platano.

Gli alimenti vengono cotti in olio di arachidi (invece del burro), dando carne e pesce un sapore distintivo. Poiché la carne e il pesce sono spesso serviti con una salsa, le arachidi con peperoncini e pomodori sono un accompagnamento piccante tipico.

 

Bon appétit

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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