Altro lunedi’, altro film.
Questa volta si tratta di “La memoria dell’acqua“, film del 2022 di fantascienza, diretto da Saara Saarela e tratto dal primo romanzo di Emmi Itäranta, Teemestar (The Book of the Tea Master), pubblicato nel 2012.
Cosa si intende con la “memoria dell’acqua“?
Il concetto di memoria dell’acqua fu proposto per la prima volta da Jacques Benveniste (1988) ipotizzando un meccanismo che spiegasse il presunto funzionamento dei rimedi omeopatici, la cui efficacia è, a loro volta, indimostrata. Sarebbe, dunque, la presunta proprietà dell’acqua di mantenere un “ricordo” delle sostanze con cui è venuta in contatto.
La traduzione italiana del titoli in “La memoria dell’acqua” e’ un po’ distante dal titolo originale, che tradotto dal finlandese rappresenta “Guardiano dell’acqua“.
Ad ogni modo, il concetto viene ripresentato per “non dimenticare” quanto l’acqua, bene prezioso, sia e debba essere alla portata di tutti.
Non dei pochi e da loro distribuita e gestita, insumma, privatizzata.
Un racconto ecocritico, di grande attualita’.
In un futuro prossimo, dopo l’eco-catastrofe del riscaldamento globale, che ha causato un innalzamento del livello del mare e la conseguente diminuzione dell’acqua potabile pulita, la geografia del mondo e la sua politica sono cambiati.
L’accesso all’acqua è controllato da un governo brutale ed i crimini legati all’acqua sono severamente puniti.
Cosi’ si trova l’Unione Scandinava (occupata dallo stato di potere di New Qian) nell’anno 72 della nuova era: l’acqua è diventata un prodotto di lusso, controllato da un meccanismo di violenza senza volto.
Si fanno guerre per l’acqua e la Cina governa l’Europa.
Qui la diciassettenne Noria sta imparando a diventare una maestra del tè come suo padre, una posizione che racchiude grandi responsabilità e grandi segreti, perché solo i maestri del tè conoscono l’ubicazione di fonti d’acqua nascoste.
Sicuramente un film molto particolare, attuale.
Dai colori prevalentemente dark, cosi’ come l’ambientazione, se lo si compara allo splendore del lago ritrovato.
Ottimo per uno spunto, dibattito scolastico.
Un po’ qua … und ein bisschen dort