“Lolita Lobosco” – Spaghetti all’assassina

Soprattutto in autunno la Rai trasmette nuove serie televisive, non sempre criptate, cosi’ da poterle vedere anche qui a Patatolandia.
Come nel caso di “Lolita Bosco“, serie con Luisa Ranieri, tratta dal libro di Gabriella Genisi.

Nella prima stagione troviamo un episodio dal titolo “Spaghetti all’assassina“, subito da me segnato per  essere ricordato, conservato ma anche pronto per essere cucinato il prima possibile.

Lolita Lobosco – Da Internet

Una mattina di primavera all’apertura del locale, il grande chef viene trovato morto ammazzato, tanto da sembrare un omicidio passionale.
A indagare è il commissario Lolita Lobosco, che stavolta trova imbrattate di sangue le sue due attività preferite: l’amore e la cucina. Ma riuscira’, mettendo a dura prova la sua abilità ed il suo istinto caparbio, nel risolvere brillantemente anche questo caso.

“Mio padre era ligio al suo dovere, e non aveva nemici.”

Gli spaghetti all’assassina non sono semplici spaghetti al pomodoro, ma dei particolarissimi spaghetti piccanti, croccanti e soprattutto bruciacchiati.
Tutti questi dettagli si affinano soprattutto con la tecnica della “risottatura”, per quanto riguarda la cottuda della pasta e, soprattutto, se viene utilizzata una speciale tipologia di padella: deve essere rigorosamente di ferro.
Questo materiale garantisce un’ottima conduzione del calore e permette di realizzare quella crosticina sfiziosa che non si otterrebbe con una comune padella antiaderente, rendendo unica questa pasta.

Spaghetti all’assassina

La ricetta si compone di pochi ingredienti principali: passata di pomodoro, concentrato, peperoncino, aglio e, seguendo la ricetta originale barese, gli spaghetti devono essere secchi ma reidratati durante la preparazione.

Inutile dire che ce ne sono diverse in rete: con sola passata o chi la prepara con concentrato di pomodoro e brodo/acqua.

Anche se la padella non era quella corretta, e la crosticina sulla pasta non si e’ creata, devo ammettere che il sapore di questi spaghetti all’assassina e’ totalmente diverso comparandolo agli spaghetti al pomodoro.
In questo caso si sente veramente il sapore arrotondato del pomodoro, che riempie la bocca e perdura per diverso tempo.
Decisamente ottima, a nostro parere (anche senza esagerare con il peperoncino… 😉 )

Ingredienti – Spaghetti all’assassina – 4 persone

400 g di spaghetti
1 tubetto di concentrato di pomodoro
170 g di passata di pomodoro
3 peperoncini (almeno) secchi/fresco
2 spicchi di aglio
olio extravergine di oliva
sale, un pizzico

Procedimento

Fate bollire abbondante acqua, insieme al concentrato di pomodoro, quanto basta per ottenere un brodo di un colore rosso vivo.
Aggiungete il sale e portate ad ebollizione.

Levate l’anima all’aglio e spezzatelo grossolanamente con le mani, unite il peperoncino fresco tritato grossolanamente o se lo utilizzate secco, sbriciolato.
Fate rosolare il tutto nella padella di ferro, alzate la fiamma, unite la passata e mescolate bene (attenzione potrebbe schizzare).
Aggiustate di sale e lasciate asciugare un po’ il composto.

Se le dimensioni della padella non vi consentono di tenere interi gli spaghetti crudi, spezzateli a metà con le mani. Mescolate con delicatezza il tutto, lasciando attaccare un po’ gli spaghetti sul fondo.

Spaghetti all’assassina

Non appena gli spaghetti si attaccano, aiutandovi con una spatola di legno muoveteli delicatamente.
Iniziate a risottare unendo mestoli di brodo secondo l’occorrenza (il brodo iniziera’ a consumarsi), attenzione, non versate il brodo direttamente sugli spaghetti bensi’ sui lati della padella, in modo da non affogare la pasta.
Prima di girare gli spaghetti aspettate che il brodo si asciughi un po’, lasciate che gli spaghetti si tostino bene, non abbiate fretta di girare la pasta.

Mescolate ogni tanto per evitare che la pasta si attacchi al fondo, e proseguite sino a quando la pasta non e’ cotta (*).

Ovviamente alcuni spaghetti saranno più cotti, altri saranno più al dente o croccanti.

Note Varie e Personali

  • Per garantirvi un risultato ottimale utilizzate la padella di ferro.
  • Perfetta e’ quella con diametro di 36 centimentri, chepermette di disporre gli spaghetti crudi senza doverli spezzare o piegare e procedere con la risottatura.
  • Considerate che la pasta risottata non avra’ mai la stessa consistenza della pasta cotta in acqua.
  • Nonostante il quantitativo di peperoncino indicato nella ricetta, non mi sono voluta fare del male. Ne ho usato di meno, lasciando ampio margine di spazio agli altri commensali.
  • Se a casa disponete solo di una padella antiaderente (come la sottoscritta) provate lo stesso a fare questa ricetta. Il gusto vi sorprenderà ugualmente!
  • Ho letto che il tempo di cottura dovrebbe essere simile a quello della normale cottura in acqua bollente della pasta. Sara’, ma da me ha impiegato molto di piu’: l’interno dello spaghetto era ancora crudo, cosi’ da impiegare circa il doppio del tempo normale
  • Non abbiate paura nel vedere gli spaghetti che si attaccano e sbruciacchiano: la regola è quella di muoverli il meno possibile.
Spaghetti all’assassina

Lolita Lobosco investiga sull’omicidio di un cuoco, rinomato per i suoi “spaghetti all’assassina“, che pare senza colpevoli. Il caso mette in luce la brutta vicenda che ruota intorno alla morte dell’uomo, che le indagini rivelano essere un personaggio del tutto diverso da come appariva, pieno di ombre e di ambiguità.

Lola Lobosco – Spaghetti all’assassina

Perche’ si chiamano proprio “Spaghetti all’assassina”?
La spiegazione piu’ verosimile sta nella generosa quantita’ di peperoncino utilizzato per la preparazione.
Questo piatto sembra nascere nel 1967 nel ristorante “Al Sorso Preferito”, locale appena rilevato dal signor Enzo Francavilla. Sembrerebbe che un giorno dei clienti chiesero al titolare, nonchè cuoco, un “primo gustoso”. Così lui si presentò al tavolo con questi spaghetti piccantissimi, tanto che una volta assaggiati i commensali gli dissero (però molto soddifatti): “Sei un assassino!”. E da qui il pittoresco nome.

Spaghetti all’assassina

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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