Tra le orchidee in mio possesso, avevo recuperato anni fa da Oma anche un Cymbidium / Cimbidio.
Eccolo nella foto, cosi’ come si presentava al suo arrivo a casa nostra.
Settembre 2018 – si vede un piccolo nuovo stelo
In inverno la pianta e’ stata posizionata in mansarda, nel bagnetto non riscaldato e la luce viene direttamente dal lucernario.
Da maggio a settembre la pianta e’ posta all’esterno, in giardino, sotto una pianta.
Settembre 2020 – La situazione e’ decisamente peggiorata, ed in 2 anni la pianta non ha mai fiorito ne tantomeno ha gettato nuove foglie.
Ho deciso di cambiare il substrato ed il vaso del cymbidium, usandone uno un po’ piu’ piccolo, dato che le radici amano stare vicine
Novembre 2020
La posizione invernale e’ stata cambiata, muovendo la pianta ad ovest, vicino alle finestre.
Non e’ una posizione ottimale, essendo la stanza riscaldata di giorno, ma vi e’ piu’ luce e, nelle belle giornate, anche un po’ di sole. L’unico guaio e’ l’apertura della finestra alla mattina, dove le temperature possono scendere enormemente in inverno inoltrato.
Di seguito, soprattutto per cultura personale, alcune info _essenziali_ che ho reperito in rete circa la loro cura e “manutenzione” dei Cymbidium.
I Cymbidium sono tra le orchidee più facilmente reperibili in commercio, dopo le Phalaenopsis e le “Cambria”
Sono per lo più orchidee epifite, che crescono cioè sulla corteccia degli alberi; talora possono essere semi-terrestri, quando crescono alla base degli alberi, in humus fogliare; oppure, ma molto più raramente, litofite, quando crescono sulle rocce.
Sono caratterizzate da grosse radici carnose, ricoperte da un velame bianco. Hanno sviluppo simpodiale, in quanto producono il nuovo getto annualmente su di un corto rizoma; col passare degli anni gli pseudobulbi risultano quindi strettamente ammassati fra loro.
Ogni pseudobulbo porta da 3 a 12 foglie, che in certe specie sono dure e coriacee, mentre in altre sono sottili e flessibili.
L’inflorescenza può essere eretta, arcuata o pendula ed emerge, per lo più, in autunno dalla base dello pseudobulbo maturo.
Il fiore, come in tutte le orchidee, è costituito all’esterno da un sepalo dorsale e da due sepali laterali, all’interno da due petali e da un labello, che è la parte più vistosa e colorata del fiore, ed il cui fine è quello di attirare, in natura, l’insetto impollinatore. L’antera porta due pollinia. Lo stigma è posto sotto la colonna, direttamente dietro l’antera.
Il nome Cymbidium, scelto da Swartz, deriva dal latino: “cymba“ (o cumba)= (a forma di) barchetta, navicella oppure “cymbium”= coppa per il vino a forma di barchetta.
Fa comunque riferimento alla forma a coppa o barchetta del labello.
La coltivazione dei Cymbidium è assai semplice, ove si rispettino le seguenti regole generali: usare un substrato assai drenante ma che mantenga al contempo l’umidità, dare molta, molta luce ed acqua d’estate, fertilizzare bene, ed esporre la pianta a temperature fresche in autunno, proteggendole però dal gelo.
In sintesi:
nei mesi estivi, da giugno a tutto settembre, occorre dare molta acqua, visto che in natura piove quasi tutti i giorni.
Da novembre a marzo invece occorre dare poca acqua, ma molta luce, visto che le giornate in natura sono per lo più serene, soleggiate ed asciutte.
Terreno
Il terreno di cui necessita l’orchidea Cymbidium deve essere den drenato perché queste piante non sopportano ristagni d’acqua.
Esistono terreni pronti proprio per orchidee, ma solitamente un terreno ben drenato è realizzato con sabbia, argilla e limo, con i composti più pesanti messi sul fondo del vaso.
In alternativa si potrebbe utilizzare il bark (foglie di faggio) meglio se unito al polistirolo.
Fioritura
Durante tutta la fase di maturazione dei boccioli e fino alla loro totale apertura, le temperature notturne non devono superare i 10/12°C.
Il caldo eccessivo potrebbe danneggiare seriamente la pianta, portando alla caduta dei boccioli.
Ecco le cause che potrebbero far non fiorire i Cymbidium:
- poca luce: una cattiva esposizione ai raggi del sole è tra le prime cause di non fioritura. Il Cimbidio ha bisogno di tantissima luce, specialmente nel periodo autunnale e invernale.
- L’esposizione perfetta è in piena luce, ma si consiglia di far abituare gradatamente la pianta all’effetto dei raggi del sole, al fine di evitare una pericolosa bruciatura. Molte specie si sviluppano bene anche in posizioni di mezz’ombra.
- Per i Cymbidium si può parlare di eliotropismo, cioè la tendenza della pianta a orientarsi verso la luce del sole.
- Innaffiature irregolari: tanta acqua nel periodo primaverile e estivo, meno durante la fase di riposo vegetativo. Tutto questo è collegato ai marciumi radicali, che potrebbero interessare la pianta quando il terreno è troppo umido. Infatti, prima di procedere all’irrigazione è necessario accertarsi che il terreno sia completamente asciutto.
- Substrato compatto e poco drenante: le radici delle Orchidee necessitano di un substrato particolarmente leggero, per evitare l’asfissia radicale, e incapace a trattenere l’acqua.
- Temperature notturne elevate: durante la fase che precede la fioritura (e durante la stessa), temperature superiori ai 12°C potrebbero portare alla caduta dei boccioli
- Info tratte dai seguenti siti in Internet:Orchid.ithttp://www.orchid.it/CYMBIDIUM/cymbidium.html
Giardinaggio.net https://www.giardinaggio.net/piante-appartamento/orchidee/orchidea-cymbidium.asp
Edendeifiori.it http://www.edendeifiori.it/4970/cymbidium-orchidea.php
Un po’ qua … und ein bisschen dort