La Spagna, ufficialmente Regno di Spagna (in spagnolo e galiziano: Reino de España, in basco: Espainiako Erresuma, in dialetto aranese: Regne d’Espanha, in catalano e valenciano: Regne d’Espanya), è uno Stato membro dell’Unione europea (dal 1º gennaio 1986) e della NATO (dal 1982).
Organizzata sotto forma di monarchia parlamentare, la Spagna è situata nell’Europa sud-occidentale.
Dal 1561, eccetto che per un breve periodo tra il 1601 e il 1606, la capitale è Madrid.
Lingua ufficiale in tutto lo stato è il castigliano o spagnolo. In alcune comunità autonome rivestono carattere di coufficialità con il castigliano il catalano-valenciano (Catalogna, Isole Baleari e Comunità Valenzana) il galiziano (Galizia) e il basco (Paesi Baschi e Navarra).
L’ensaimada è un dolce tipico dell’isola di Maiorca.
A partire dal 1996 è stata riconosciuta come prodotto Indicazione geografica protetta “Ensaïmada de Mallorca“; la fama del dolce ha chiaramente varcato i confini dell’isola, dato che è tra i più famosi piatti maiorchini, offerto in tutte le pasticcerie del luogo in una scatola ottagonale.
Gli ingredienti sono: farina di frumento, acqua, uova, zucchero, lievito e, in aggiunta, strutto di maiale (in catalano saïm, da cui il dolce prende il nome).
La sua maggiore prerogativa consiste nella sua forma a spirale, che si ripete sia nella struttura interna che in quella esterna. Il suo impasto è costituito da strati, similmente a quanto accade nella pasta sfoglia.
È un classico esempio di dolce a lievitazione lenta.
Una volta preparata la pasta, la si lascia lievitare, dopodiché si stende facendo uno strato molto fine che va cosparso col grasso di maiale, si arrotola e si dispone il rotolo in spirale e infine si lascia levitare una seconda volta. Data la finezza della sfoglia, assai elastica, spesso oggi si consiglia di usare una farina forte come la manitoba.
Si può cospargere di zucchero in polvere, o eventualmente riempire.
Il riempimento tradizionale è fatto di cabell d’àngel (una sorta di marmellata di zucca), ma sono in uso i ripieni più svariati. Ad esempio, in Argentina si può trovare ripiena di dulce de leche.
Durante il periodo di Carnevale si è soliti preparare l’ensaimada con sobrassada dolce, e cospargerla di dolce di zucca.
È possibile che derivi da un dolce ebraico (che ovviamente non prevedeva l’uso di grasso di maiale).
Ingredienti – Ensaïmada de Mallorca Llisa
520gr farina forte (farina Manitoba) (*) 80gr zucchero 125ml latte 125ml acqua 150gr strutto 2 uova 25gr lievito di birra fresco 2 cucchiai olio di girasole 1 cucchiaio miele 1 cucchiaio vaniglia (essenza) 1 cucchiaino sale zucchero a velo
Procedimento
In una ciotola preparate un lievitino unendo l’acqua, il lievito di birra sbriciolato e il miele.
Mescolate bene con un cucchiaio di legno fino a che il lievito e il miele si sciolgano completamente nell’acqua.
Unite un cucchiaio di farina setacciata e mescolate avendo cura che non si formino grumi.
Coprite con pellicola per alimenti e lasciate riposare in un luogo asciutto e tiepido per circa 10 minuti.
Setacciate la farina insieme al sale e tenete da parte.
In una ciotola capiente unite le uova, metà del latte, lo zucchero, l’olio, l’essenza di vaniglia e metà della farina setacciata.
Mescolate per un minuto.
Aggiungete il lievitino preparato in precedenza e continuate a mescolare per circa 2 minuti.
Unite adagio il latte e la farina rimasta. Dovete ottenere un impasto molto umido e morbido (impastando a mano impiegherete circa 10-12 minuti, con una planetaria i tempi si riducono di circa la metà).
Coprite l’impasto e lasciatelo lievitare per un’ora in un posto asciutto e tiepido.
Trascorso il tempo necessario, dividete l’impasto in 12 panetti e trasferiteli su un piano di lavoro imburrato, lasciandoli leggermente distanziati l’uno dall’altro.
Copriteli con la pellicola e lasciate lievitare fino che raddoppiano di volume.
Lasciate ammorbidire lo strutto a temperatura ambiente per qualche minuto e sbattetelo energicamente con una forchetta fino a ottenere una consistenza cremosa.
Con le mani unte, prendete uno dei panetti, schiacciatelo e stendetelo sul piano di lavoro imburrato, formando un rettangolo di circa 20 x 15 cm.
Spalmate nel centro un po’ di strutto e arrotolate il panetto su se stesso, formate un filone allungato, tirandolo un po’ dai lati.
Ripetete la stessa operazione con tutti i panetti, copriteli con pellicola da cucina lasciandoli riposare per 30 minuti.
Ungete due teglie da forno.
Prendete uno dei cilindri e posizionatelo sulla teglia arrotolandolo a formare una spirale. Fate lo stesso con gli altri cilindri e posizionateli almeno a 7 cm l’uno dall’altro.
Lasciate riposare per un’ora in luogo tiepido, devono raddoppiare di volume.
Riscaldate il forno a 200°C .
Infornate le ensaimadas per circa 8 minuti.
Mettetele sopra una griglia a raffreddare e poi spolverizzatele con zucchero a velo.
Note Personali e Varie
- La farina da me usata e’ stata la Panettone
- Ho seguito l’inserimento degli ingredienti come da ricetta, ma ho impiegato parecchio tempo a creare l’impasto corretto.
Gli ingredienti si erano relativamente amalgamati e la ciotola risultava pulita, ma la consistenza dell’impasto non andava bene in quanto si stracciava. Alla fine ce l’ho fatta. - Non avendo lo strutto, ho utilizzato del burro
- Non capisco come, ma sono cresciuti in altezza mentre avrebbero dovuto restare relativamente bassi ed arrotondati 😉
La cucina spagnola è fortemente radicata nelle tradizioni più antiche e ha il merito di aver promosso dall’inizio del XVI secolo l’ingresso di prodotti nuovi in Europa (patata, pomodoro, mais, cacao, caffè, ecc.) provenienti dalle Americhe.
Tra gli antipasti ( “aperitivo” ), le preparazioni più tipiche sono i frutti di mare (mariscos), olive verdi e nere, salumi e il salchichon di Vic. Gli aperitivi sono noti anche come tapas, o anche pincho nel Paese basco. Tra gli antipasti caldi ricordiamo la tortilla de patatas (frittata con patate) che si serve soprattutto come piatto forte e preparata secondo molte varianti.
La paella, la preparazione più conosciuta della cucina spagnola, è un piatto unico preparato con riso, carne di pollo, coniglio, pesce (gamberoni e scampi), frutti di mare (mitili e vongole), verdure (pomodori, peperoni, piselli o taccole). Il termine spagnolo “paella” si riferisce alla padella che si usa per cucinare questa pietanza, la “paellera” (padella di ferro larga e dai bordi bassi munita di due manici).
Tra le minestre, quella calda più nota è la sopa de ajo (zuppa d’aglio), tra quelle fredde il gazpacho (zuppa di vegetali crudi) e il salmorejo (zuppa di pomodoro tipica di Cordova).
Anche le pietanze di carne e pesce sono varie e gustose. Altro piatto importante di origine contadina è il cocido, un bollito misto preparato con tipi diversi di carne a seconda delle regioni e con differenti verdure e legumi. Un’altra preparazione caratteristica è il cochinillo (porcellino neonato) arrostito al forno.
I piatti di pesce, invece, trovano le migliori caratteristiche nella zuppa zarzuela de mariscos, nel baccalà alla vizcayna e nel merluzzo alla basca.
Come contorno il più importante è il pisto manchego, fatto con pomodori, cipolla, melanzane e zucchine tagliati a pezzi e cucinati in padella con olio per circa 30 minuti. Un altro contorno è la gachamiga, a base di farina.
Un piatto tipico spagnolo è “l’Arròs negre” tradotto “il riso nero”.
Disfrute de su comida
Un po’ qua … und ein bisschen dort