Il naan è un tipo di pane lievitato, diffuso in Asia Centrale e Meridionale, Iran ed altre parti del Medio Oriente.
Originariamente, il naan e’ il termine generico per indicare tutti i tipi di pane azimo di tutto il mondo.
Nelle lingue turche, come l’usbeco, il kazako o lo uiguri il pane azimo è conosciuto come nan, parola che deriva dal persiano, con cui si indicava generalmente il pane. In Myanmar (ex-Birmania) il pane azimo è noto con il termine nan bya.
Ingredienti. Naan – circa 8 pezzi
500 gr di farina 00 1 cucchiaino di lievito di birra secco (o 8gr lievito di birra fresco) 250 gr yogurt bianco naturale 100 gr acqua 8 gr di sale
Procedimento
Miscelate in una ciotola (anche della planetaria) la farina il lievito secco ( se usate il lievito fresco scioglietelo nell’acqua).
Aggiungete il sale, miscelate, fate una conca al centro e aggiungete lo yogurt e l’acqua.
Infine impastate bene fino ad assorbire tutti i liquidi.
Continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto morbido, liscio e privo di grumi.
Formate una palla (pirlate l’impasto) e coprite con una pellicola, lasciando lievitare per 3 h circa in luogo asciutto (magari nel forno spento con luce accesa), fino a quando non triplica il suo volume.
Dividete l’impasto in panetti da 100gr, arrotondateli a forma di palline e man mano disponeteli su un piano di lavoro distanziati tra loro.
Coprite i panetti cosi’ preparati con una pellicola e lasciate lievitare per 1 ora circa, fino al raddoppio.
Trascorso il tempo e raddoppiate le palline, schiacciatele con un mattarello delicatamente ad uno spessore di 6 – 7 mm e una larghezza di 18 cm circa.
Scaldate una padella da 22cm circa con un filo d’olio, precedentemente tamponato con un fazzolettino.
Aggiungete il Naan e lasciate cuocere per pochi minuti per lato, a fuoco medio – vivace.
Come la pita, anche all’impasto del naan viene aggiunto il lievito (similmente all’impasto del roti).
Il naan viene però cotto nei caratteristici forni d’argilla a forma di campana rovesciata, i Tandoor.
Questo lo distingue dal roti che di solito è cotto su una piastra di ferro piatto o leggermente concavo chiamato tava. Le ricette moderne sostituiscono talvolta il lievito madre con il lievito in polvere.
Per aumentare volume e spessore del naan spesso vengono aggiunti latte o yogurt, viene poi servito ben caldo e unto con ghee o burro.
Può essere consumato come contorno ad un pasto o essere a sua volta farcito: il Keema naan è ottenuto riempiendo il naan con una mistura di carne macinata, solitamente agnello o montone.
Il Peshawari naan, così come il Kashmiri naan, è farcito con una mistura di noccioline e uvetta. Il Kulcha, Amritsari naan o Amritsari kulcha è riempito di patate pestate, cipolle e spezie. Stagionalmente è possibile trovare nell’impasto del naan anche spezie come cumino o semi di nigella sativa.
Alcune varianti della ricetta base del naan prevedono un impasto a base di farina bianca, sale, lievito madre e parecchio yogurt e latte, per rendere l’impasto liscio ed elastico.
L’impasto viene quindi lavorato per alcuni minuti e fatto riposare per parecchie ore. Una volta lievitato viene diviso in parti sferiche, in pallette di impasto, che verranno stese e cotte separatamente.
Nella cucina pakistana il naan viene solitamente ingraziato con essenze, come le rose o il khus mescolate nel burro o nel ghee.
Yoqimli ishtaha
Un po’ qua … und ein bisschen dort