Anime vs manga

Ultimamente mi sto facendo prendere dalla visione di cartoni animati giapponesi.

Diciamolo pure, sono cresciuta guardando alla televisione i cartoni animati.
Di tutti i tipi e di tutti i generi.
Non solo quelli di WD o Hanna-Barbara ma, e soprattutto, quelli giapponesi.

E’ partito tutto il mio escalare da Ufo Robot Goldrake, proseguendo con Daitan III, Jeeg Robot d’acciaio, Capitan Harlock, Candy Candy, Mimi e la nazionale di pallavolo, Heidi, Kiss me Licia, Ryu il ragazzo delle caverne e Lady Oscar (questi citati sono quelli che piu’ mi sono piaciuti e che ho visto la stragrande maggioranza di episodi, forse tutti).

Presa da Internet

Chi non si e’ mai immedesimato in un calciatore, o in uno sportivo dalle grandissime possibilita’ di azione?
O chi non ha mai pianto insieme a CandyCandy?
O chi non ha mai volato in cielo per sconfiggere il male, in compagnia di uno dei tanti mostri spaziali?

Molti di questi cartoni animati sono stati tratti da storie a fumetti, e poi riportati sullo schermo.

Se si pensa che molti anime siano per bambini, ci si sbaglia di grosso.
Molti sono veramente toccanti, un modo diverso per esprimere concetti basilari come la passione, l’amicizia, la lealta’ ed anche la morte.
In molti fumetti italiani non si tratta di questo argomento, la morte, che e’ comunque ben presente e non si puo’ viverne senza. Sembra proprio essere bandito.

Non mi credete?
Provate a cercare e vedere questi titoli, solo come esempio, e sappiatemi dire!!!
Giusto alcuni di questi caroni e cortometraggi che ho visto ultimamente…

    • “Voglio mangiare il tuo pancreas” – tratto dal romanzo “Kimi no Suizō wo Tabetai
      come convivere con una malattia, riuscire a sorridere, rielaborare un lutto
    • “La forma della voce” – A Silent Voice (聲の形 Koe no katachi)
      la redenzione di un ex-bullo e la sua maturazione nei confronti degli amici
    • La tomba delle Lucciole” – (火垂るの墓 Hotaru no haka)
      tragico racconto di un ragazzo e sua sorellina durante la 2nda Guerra Mondiale
    • Your Name“- (君の名は。 Kimi no na wa., lett. “Il tuo nome.” o “Qual è il tuo nome?”)
      scambio di corpi tra una ragazza di paese ed un ragazzo di Tokio, con vicendevole aiuto grazie al diverso punto di vista
    • A te che conosci l’azzurro del cielo” – Her Blue Sky (空の青さを知る人よ Sora no aosa o shiru hito yo?)
      sacrifici ed annientamento di una sorella maggiore per la felicita’ della piccola

      “La tomba delle lucciole” – Da internet

Molto diversi, totalmente fantasiosi, possono essere considerati invece questi

  • Il castello errante di Howl” -(ハウルの動く城 Hauru no ugoku shiro) Howl’s Moving Castle
    in un mondo di magia
  • Hallo World” – (ハロー・ワールド Harō Wārudo)
    racconto che sfida i limiti di tempo e di spazio

 


La domanda sorge a questo punto spontanea.. che differenza esiste tra gli “anime” ed i “manga“?

Da Internet

Per trovare la giusta risposta ho cercato un po’ in Internet, trovando in questo sito molte risposte.
Se volete approfondire, ve ne consiglio la lettura

Anime deriva da una traslazione inglese, nello specifico Animation.
Tale parola è stata traslata fino ad ottenere la parola Animēshon. Con questo termine, però, non viene inclusa l’animazione come la intendiamo noi. Nel termine anime venivano raccolte tutte le tipologie di animazione presenti all’epoca.

Inizialmente questi filmati “animati” venivano chiamati in due modi per distinguerne la provenienza:

manga eiga (漫画 映画): ossia quelli i cui disegni erano tratti da un manga
dōga eiga (動画 映画): ossia le storie nate proprio come film d’animazione, senza altre origini.

Il primo personaggio arrivato su schermo è Astro Boy di Osamu Tezuka, protagonista di un totale di 193 episodi. Dagli anni ’60 ad oggi, il mercato dell’animazione giapponese non ha mai smesso di crescere.

Presa da Internet

Mentre, se volessimo avere maggiori informazioni circa i “manga”, sempre dalle stesse pagine scopriamo quanto segue.

I manga sono semplicemente i fumetti del Giappone, ma a differenza che da noi in occidente, questi sono rivolti ad un pubblico più ampio: se ne hanno infatti di tutti i gusti, sia per i più piccoli che per gli uomini e le donne adulte.

I disegnatori vengono chiamati mangaka e, insieme ad un team di aiutanti, danno vita a dei veri e propri romanzi illustrati.

Il termine giapponese Manga (漫画) deriva da man (漫) e ga (画) ed ha differenti significati: disegni senza scopo, immagini in movimento e quant’altro di assimilabile. Letteralmente, tuttavia, può essere tradotto come “immagine satirica“.

I Manga differiscono dai fumetti che noi conosciamo per alcune caratteristiche: in primo luogo, si leggono da destra verso sinistra, in secondo luogo, i tratti dei personaggi sono più infantili con occhi grandi e collo sottile, e, infine, hanno delle gabbie da disegno più larghe rispetto a quelle da fumetto.

A differenza dei fumetti occidentali, i Manga trattano anche tematiche molto importanti, come ad esempio la morte (che in Italia viene molto spesso censurata) o l’amore. Questo accade sia nei fumetti destinati ad un’utenza di lettori adulti che in quelli rivolti ai più piccoli. Altre tematiche presenti sono, ancora, la devozione per lo studio o il lavoro e l’importanza della famiglia.

Haikyu! – Da Internet

 

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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