Limoni.. cosa farne?

Opa ci ha regalato una cesta piena di limoni della sua pianta.
Ma cosa farne?
Come consumarli prima che si raggrinziscano?

Infatti… non so a voi, ma sovente mi e’ capitato di acquistare dei limoni e vederli lentamente rattrappirsi.

Fare una marmellata?
Lo escluderei dato che poi sarei solamente io a mangiarla e, onestamente, ho ancora la dispensa piena dalle passate stagioni.

Fare un limoncello?
Idea brillante, solo che qui a Patatolandia per acquistare l’alcool devi vendere un rene, direttamente al farmacista.

 

Ho dunque curiosato in giro ed ho trovato i seguenti suggerimenti:

    • succo: spremere i limoni e mettere il succo nelle vaschette per preparare il ghiaccio in casa.
      All’occorrenza basta prendere il cubetto e farlo sciogliere!
      Come vedete, l’ho fatto… appena il liquido si sara’ solidificato, li togliero’ dai loro contenitori e li mettero’ in un sacchetto di plastica
    • buccia: anche qui non si butta via nulla.
      Le alternative sono:
      – grattugiare la buccia, mettendola in un vasetto a surgelare
      – rimuovere la pelle facendola seccare e poi triturarla

Diciamo che la prima idea mi intrigava, ma ho pensato che, una volta surgelata la buccia, questa con la sua umidita’ avrebbe creato del ghiaccio nel vasetto.
Cosi’ sono passata alla seconda opzione.

Le info trovate suggerivano di infornare la pelle per un’oretta a 60gradi.
Onestamente l’ho tenuta per piu’ tempo, le ho anche fatto fare qualche giro nel forno a microonde per farla asciugare ulteriormente.
Il risultato e’ stato comunque umidiccio.

Ho provato a tagliarla finemente con il mixer ma, piu’ di tanto, non ne sono riuscita.
Peccato, avere la polvere di limone per la preparazione di torte mi sarebbe proprio piaciuto. Anche perche’ ora, con l’avvicinarsi dell’Avvento, l’avrei terminata.

In un attimo di “ira” ho aggiunto del sale e continuato a frullare.
Adesso mi ritrovo con un ottimo sale aromatizzato al limone, per insaporire il pesce e qualche altra pietanza.

Provero’ la prossima volta, sicuramente.

Un po’ qua … und ein bischen dort

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