Durante il corso di tedesco b1, l’insegnante ci ha chiesto di effettuare una piccola ricerca circa i personaggi famosi tedeschi, in particolare della Baviera.
Tra l’emerito Papa, la principessa Sissi ed altri ancora, mi sono imbattuta anche in “Levi Strauss“.
Si, proprio lui, colui che ha “creato” il primo paio di pantaloni di tela.
Giusto per curiosita’, ho investigato maggiormente scoprendo la informazioni circa la sua interessante vita.
26 Febbraio 1826, nasce Löb Strauss a Buttenheim, un paese nel nord della Baviera vicino a Bamberg, da una famiglia di ebrei bavaresi ed e’ il piu’ giovane di 6 figli.
Il padre, Hirsch Strauss, muore di tubercolosi quando Löb ha 16 anni e la madre Rebecca nel 1848 decide, visti i problemi economici, di emigrare negli Stati Uniti con i figli più piccoli (i due figli maggiori erano già in America dove avevano aperto un ingrosso di tessuti).
Il giovane Löb, una volta arrivato negli Stati Uniti, assume il nome Levi e viene naturalizzato americano.
1849 l’attivita’ di Levi si basa sulla vendita ambulante di abiti da lavoro a manovali e “cercatori d’oro”.
Fu proprio in base alle esigenze dei lavoratori che disegnò e realizzò la salopette, tutt’oggi ritenuto l’abbigliamento più comodo e pratico per i lavori manuali.
Nel 1853, Levi cerca fortuna nella West Coast ed apre un negozio di articoli di tessuti a San Francisco, seguendo l’orma dei fratelli.
Siamo nel periodo della corsa all’oro, che porta migliaia di persone a trasferirsi in California.
Nel 1872, Levi fu avvicinato da un sarto chiamato Jacob Davis.
Questi ebbe l’idea di utilizzare dei rivetti in rame per rinforzare i punti di tensione sui pantaloni, ma non aveva abbastanza soldi per brevettare la sua idea e necessitava di un aiuto.
I minatori e pionieri del West selvaggio avevano bisogno di tute da lavoro robuste e comode: Levi va incontro a queste esigenze con la sua azienda, portando alla nascita dei blue jeans con la collaborazione del sarto Jacob Davis. Il brevetto viene depositato nel 1873.
Inizialmente questi nuovi pantaloni erano fatti con la tela, ma alla fine Strauss cominciò ad usare un materiale duro chiamato denim.
La scelta cadde sul un tessuto della città di Nimes, in Francia, abbreviato in America come denim, appunto, e dal caratteristico aspetto blu della tinta usata per colorarlo (e per nascondere le macchie).
L’idea di Strauss in realtà non era nuova: qualche decennio prima ci avevano già pensato gli ingegnosi marinai di Genova a fare lo stesso con un telo bluastro (forse proprio il denim o forse del fustagno italiano) usato per le vele delle navi. Ma l’inventiva del popolo italiano non andò comunque persa, e una traccia ne rimase almeno nel nome dei pantaloni da lavoro di Strauss: blues Jeans, dove il primo termine si riferisce ovviamente al colore, e Jeans sta per Genes, con cui allora ci si riferiva ai genovesi.
Ecco come sono nati i “Levi’s” o “blue jeans”.
A partire dagli anni ’50 i pantaloni blu diventano un capo di abbigliamento tra i più famosi del mondo, per arrivare ad essere indossati indistintamente da uomini e donne, operai e ricchi borghesi.
Nel 1886 arrivò anche il marchio di fabbrica, l’etichetta in pelle, sintesi della qualità del prodotto di casa Levis: due cavalli che tirano un paio di pantaloni senza riuscire a romperli.
Levi muore nel 1902 all’età di 73 anni e viene sepolto a Colma (California).
Non è sposato, non ha figli e lascia l’azienda ai quattro nipoti Jacob, Louis, Abrahm e Sigmund Stern.
Ancora oggi la “Levi Strauss & Co.” è controllata dai discendenti di Levi Strauss.
Non indossò mai un paio di jeans, era un uomo d’affari e quel tipo di indumento era per i lavoratori.
Negli anni ’90 i Levi’s diventano il simbolo di una generazione
Info tratte da: Wikipedia e da https://www.wired.it/lifestyle/design/2014/05/20/storia-jeans
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