Ritorno ai vecchi anni e Post passati, quando avevo preparato una delle tantissime versioni di “Zuppa di Cipolle” .
Per quanto riguarda la mia versione, faccio un salto indietro ricordandomi di questa preparata.
Utilizzando le stesse indicazioni, mi sono cimentata in questa NUOVA versione di “Zuppa di Cipolle”, logicamente LIGHT.
Diciamo che questa volta me la sono presa comoda e non ho pesato piu’ di tanto.
Ho introdotto alcune leggere varianti, dopo aver curiosato qua e la’ le varie offerte date dalla grande Internet.
Indicativamente per 6-8 porzioni
900gr cipolle 2 cucchiai di olio (ma e' decisamente troppo!) 1 cucchiaio di farina (leggermente abbondante) 1 litro di brodo (con dado) 1 foglia alloro In seguito - al momento di mangiarla - ho aggiunto pane casareccio emmental pepe; sale
Procedimento
Sbucciate le cipolle e tagliatele a fettine
Riscaldate l’olio in una pentola antiaderente fino ad arrivare a farlo quasi soffriggere.
Versatevi le cipolle, aggiungete 2 cucchiai di acqua ed incoperchiate.
Lasciate cuocere a fuoco basso per circa 45 minuti, mescolando ogni tanto, con la pentola coperta.
Unite la farina, mescolando ben bene.
Aggiungete il brodo (io tutto in una volta.. ma se la mia pentola fosse stata molto piu’ capiente sarebbe stato anche meglio), salate, pepate, aggiungete la foglia di alloro e cuocete ancora per una mezz’oretta (le cipolle dovranno diventare molto morbide e dorate), sempre con il coperchio.
Lo so che una spruzzatina di vino ci sarebbe stata bene, e nella totalita’ dei punti non si sarebbe notata molto.. ma e’ andata bene anche cosi’.
Un po’ di calcoli ProPoints:
0 pp – 900gr cipolle
8 pp – 2 cucchiai di olio (ma e’ anche troppo!)
(considerando 4 cucchiaini = 1 cucchiaio)
2 pp – 1 cucchiaio farina (20gr ??)
0 pp – 1 litro di brodo con dado
10 pp in totale => 1.6 (per 6 porzioni)
considerando che si ottengono _almeno_ 6-8 porzioni, potrebbe andare 🙂
Basta non esagerare con il formaggio ed i crostoni di pane che la accompagneranno, e di cui bisognera’ fare il calcolo a parte.
Buon appetito.
Un po’ qua … und ein bisschen dort