Non ho fatto a tempo a tornare da Amburgo che mi sono messa nuovamente in viaggio.
Quando parto – in automobile – sono sempre molto contenta ma, una volta sulla strada questa non finisce mai.
Che noia!
Ma come diavolo fanno i guidatori di auto targate Amburgo o lquelle con targa dell’Olanda, che devono proseguire ancora per un sacco di strada ben dopo di me?
E neppure questa volta, per il mio viaggio, e’ stata un’eccezione e la stanchezza si e’ fatta sentire.
Ho lasciato Milano verso le 8:45 della mattina, con 14 gradi ed una pioggerella fastidiosa
Non un temporale, ma quanto basta per fare andare il tergicristallo continuamente (situazione, il termgicristallo in movimento, che detesto).
Se non che, una volta giunta vicina a Bergamo, il tergicristallo ha deciso di “esplodere”: il gancio che unisce il braccio alla spazzola del lato del guidatore e’ saltata via.
Oltre alla paura che mi sono presa, non sapevo assolutamente cosa fare!
La prima idea e’ stata quella di invertire gli attacchi delle spazzole del tergicristallo: ma chi lo ha mai fatto?
Non li ho mai sostituiti normalmente, figurarsi in autostrada con le macchine che sfrecciano a fianco.
In qualche modo, e guidando a mo’ di giraffa con il collo tirato sul lato passeggero, sono arrivata ad un distributore.. dove ho scoperto che non ne avevano!
Finalmente, dopo un bell’atto di convincimento da parte mia, ed una mano sulla coscienza da parte del gestore, ne hanno riesumato uno da sostituire, per la modica cifra di 27,5 euro.
Come si puo’ ben immaginare, dopo pochi chilometri ha smesso di piovere e la temperatura e’ passata dai 14 gradi iniziale ai 18 che ho trovato..
I lati positivi di passare dal Brennero sono diversi: il primo e’ sicuramente il fare il pieno di benzina alla macchina con 35euro.. considerate che non ho usato la benzina con minor numero di ottani!
Da quanto tempo non succede in Italia di riempire il serbatoio della propria auto spendendo “poco”?
Oramai ne ho perso il conto.
Inoltre, in primavera ed autunno, lasciata la buia e grigia autostrada italiana, per il lato austro-germanico, si iniziano a vedere le montagne ed il paessaggio multicolore.
Spiacente, ma non mi sono fermata per fare delle foto al paesaggio.
Se lo avessi fatto non avrei mai continuato il percorso, dovendomi fermare spessissimo per scattare foto e non sarei mai arrivata a destinazione!
Accontentatevi del cielo che ho trovato al mio arrivo a Patatolandia.
Un po’ qua … und ein bischen dort