Il 26 settembre 2021 in Germania, il Paese vota per il rinnovo del Bundestag, ossia del ramo elettivo del Parlamento, che dovra’ scegliere al suo interno il nuovo cancelliere.
Anche alla sottoscritta e’ stata inviata la lettera per poter esercitare questa facolta’ di scelta, grazie alla (doppia) cittadinanza conseguita con tanto di studio ed esame (passati al primo colpo 😉 ).
OK, non sono proprio una cima nella lingua tedesca, decisamente ostica per me, ma lentamente riesco a farmi capire ed a parlare (in qualche modo) con altre persone.
Dai miei studi scolastici ho imparato che “Votare è un diritto e un dovere del cittadino in ogni democrazia liberale”.
Senza contare che le donne hanno faticato tantissimo per guadargnarsi questa basilare facolta’.
Perche’ sprecarla?
Risultato: mi presentero’ al seggio per espletare la MIA liberta’ di scelta.
Non nascondo soprattutto la mia curiosita’ nella faccenda..
Sono a conoscenza che e’ possibile assegnare il proprio voto via Internet, oppure tramite busta chiusa e consegnarla.
Anzi, faro’ di piu’.
Ho gia’ detto a Stephan che mi piacerebbe recarmi direttamente al mio seggio elettorale, principalmente per vedere se tutta la trafila si svolge come in Italia.
Se viene consegnato un “papiro di carta” da srotolare e avvoltolare correttamente, seguendo le pieghe precedentemente fatte e SE viene consegnata anche la matita per “mettere la croce” e come sono le urne.
Insomma, una sana e grande curiosita’ mi assale… e non posso trattenermi.
Vedremo, spero solo che il mio voto non vada disperso!
Per questo genere di elezioni, non tutti i residenti in Germania hanno diritto al voto.
Lo sono tutti i tedeschi che al giorno del voto abbiano compiuto diciotto anni (maggiore eta’), cosi’ come possono essere eletti e, dunque, votati.
Brevemente.. la votazione si svolge ricevendo una scheda elettorale ed esprimendo la propria liberta’ di scelta con 2 croci.
Con il primo voto (Erststimme) viene eletto direttamente un candidato del rispettivo collegio elettorale.
Con il secondo voto (Zweitstimme) viene scelto il partito.
In pratica la persona optata puo’ appartenere anche ad un partito diversamente indicato con il Zweirstimme.
Una volta recatami al seggio stabilito, ho constatato alcune differenze della procedura di votazione con l’Italia:
- una volta al seggio, in Italia, controllano la validita’ del documento di indentita’
Qui: viene controllato dopo aver votato (e prima di inserire la tessera nell’urna) - la matita e’ rigorosamente grigia e copiativa, consegnata al seggio e restituita immediatamente dopo (non si puo’ portare via, pena multa!).
Qui: avevo una matita blu, attaccata ad un cordoncino - la scheda italiana e’ un grosso papiro che va rigorosamente piegato in modo corretto
Qui: erano 2 fogli a4 disposti uno sopra l’altro, uniti in fondo
Ovunque vai trovi sempre regole diverse 🙂
Per chi volesse conoscere come si vota in Germania, ecco alcune informazioni prese dal seguente link, che vi consiglio di leggere se volete avere ulteriori informazioni a tal proposito.
Il sistema elettorale tedesco è misto: è sostanzialmente proporzionale, con soglia di sbarramento al 5 per cento, ma ha anche alcune componenti del maggioritario. Il cancelliere viene eletto dal Bundestag, ma tradizionalmente i partiti maggiori indicano a inizio della campagna elettorale quale sarà il loro candidato alla cancelleria nel caso vincano le elezioni.
Erststimme
Con il primo voto l’elettore esprime una preferenza per uno dei candidati presenti nel proprio collegio uninominale/circoscrizione.
Il territorio federale tedesco è diviso in 299 collegi e in ognuno di essi viene eletto direttamente un deputato. Vince, e va nel Bundestag, il candidato che ha la maggioranza relativa, senza soglie minime. In caso di parità, l’ufficio elettorale ricorre al sorteggio. Scopo del primo voto è creare un rapporto più diretto tra eletti ed elettori. Non solo: con la Erststimme anche le persone che non appartengono ai grandi partiti, ma che sono stimate a livello locale, possono essere elette ed entrare in Parlamento.
Zweitstimme
Con il secondo voto i cittadini scelgono un partito.
È questo voto a stabilire i rapporti di forza tra gli schieramenti nel Parlamento: la percentuale di voti ottenuta nella Zweitstimme, infatti, determina proporzionalmente il numero di seggi a cui quel partito ha diritto (e quindi la maggioranza e la possibilità di eleggere il proprio candidato cancelliere). I partiti presentano liste elettorali diverse per ogni Land. Si tratta di listini bloccati, i cui nomi (con alternanza di genere) vengono scelti dopo un processo preciso che si conclude con il voto dell’Assemblea nazionale del partito in ogni Stato. Dopo i 299 membri scelti col primo voto, quindi, gli altri deputati del Bundestag vengono eletti da questi listini in base alla percentuale di voti ottenuta dal partito in ogni Land.
La distribuzione dei seggi
I seggi disponibili sono distribuiti tra i Länder in base alla loro popolazione. Tali seggi vengono suddivisi tra i vari partiti proporzionalmente al numero dei secondi voti. I seggi, però, vengono assegnati prima ai candidati eletti col primo voto. Dal numero di seggi che spettano a un partito in base al secondo voto, quindi, va scalato il numero di deputati di quel partito eletti col primo voto. In altre parole: vengono eletti i candidati del listino bloccato solo quando il numero di seggi assegnati in un Land a quel partito è maggiore rispetto al numero dei mandati diretti conquistati col primo voto. Per esempio: se a un partito spettano cento seggi e ne ha vinti sessanta nei collegi uninominali, avrà diritto ad altri quaranta rappresentanti eletti nelle liste.
I mandati in eccedenza e di compensazione
Può anche capitare che con il primo voto vengano eletti più deputati rispetto a quelli che spetterebbero al partito in base al secondo voto. In questo caso si parla di mandati in eccedenza: i candidati vincenti nei collegi vengono eletti comunque. Per evitare, però, che questi mandati in eccedenza intacchino le distanze stabilite attraverso il voto proporzionale, sono previsti dei mandati di compensazione: agli altri schieramenti, cioè, vengono assegnati dei seggi in più per rispettare gli equilibri fissati dal secondo voto. Tutto ciò è possibile perché in Germania il numero di parlamentari non è fisso e si possono aggiungere dei seggi. Il numero minimo di membri del Bundestag è 598, attualmente sono 630.
Soglia di sbarramento al 5 per cento
Col sistema tedesco, quindi, la distribuzione del voto si rispecchia più o meno esattamente in Parlamento. Se un partito viene votato dal 40 per cento degli elettori, ad esempio, grazie al proporzionale avrà più o meno il 40 per cento dei seggi. La principale distorsione è dovuta alla soglia di sbarramento, che respinge l’accesso al Parlamento alle liste che hanno raccolto meno del 5 per cento dei voti. Nella distribuzione dei seggi, quindi, non vengono considerati i secondi voti dei partiti che non riescono a superare la soglia e i partiti più grandi si dividono i seggi degli esclusi. Un partito che ha meno del 5 per cento, però, può accedere lo stesso alla ripartizione proporzionale (e ottenere un numero di seggi proporzionale ai suoi secondi voti) nel caso abbia ottenuto almeno tre mandati diretti nella quota maggioritaria (cioè col primo voto).
La formazione del governo
La legge elettorale tedesca non prevede un premio di maggioranza. Se non c’è un partito con la maggioranza assoluta dei seggi in Parlamento, si aprono le trattative per cercare di formare delle coalizioni che garantiscano l’elezione di un cancelliere e la sua durata in carica per quattro anni. Dopo che il Bundestag ha scelto il cancelliere, può sfiduciarlo solo se contemporaneamente dà la fiducia a un nuovo esecutivo: è la cosiddetta sfiducia costruttiva. Storicamente nel secondo dopoguerra tutti i governi tedeschi sono stati di coalizione.
Un po’ qua … und ein bischen dort