Monaco. Giardino Botanico e Ratskeller

Carmen mi aveva accennato al fatto che sarebbe andata al giardino botanico, insieme ad un suo amico/collega di vendite Tailandese (Jom Sarut Suwanpakdee , scoprendo in seguito la sua seconda vita da attore) che le faceva visita.

Siccome Jorge aveva da fare, mi sono offerta nell’accompagnarli.

In qualche modo siamo riuscite ad incontrarci alla stazione centrale, nonostante il suo treno era in ritardo e la mia S-Bahn non sarebbe giunta a destinazione.

Grazie alle tante Apps disponibili che ci hanno fornito le indicazione dei mezzi di trasporto, siamo felicemente arrivati al giardino botanico.

Per me era la seconda volta, ma mi ha fatto comunque piacere rivedere la serra delle orchidee ed assaporare una ventata di primavera con lo stuolo di fiori multicolore nel parco principale.

Eccovi, dunque, una veloce carrellata di fiori e piante.

Da qui, piu’ o meno a fatica (colpa dei mezzi di trasporto), siamo arrivati prima a Stachus per poi camminare nella strada principale verso MarienPlatz, dove abbiamo trovato posto alla Ratskeller per il pranzo.

Sarut voleva provare qualcosa di tipico bavarese, cosi’ mi e’ venuto in mente questo posto.

Se per Sarut il pranzo e’ stato a base di Schweinebraten e Knoedel, annaffiato logicamente da birra,  io mi sono accontentata di una Caesar Salad, che mi ha comunque soddisfatta.

Nonostante sia esattamente sotto il Carillon, il costo non e’ poi cosi’ elevato rispetto agli altri a disposizione.
Avendo piu’ che strafatto nelle giornate precedenti (Pasqua e Pasquetta), mi sono accontentata di una della mia insalatina, con pezzetti di pane, ed acqua naturale.
Saziante e senza troppi sensi di colpa (ok, il pollo non era presente nell’insalata).

Al termine, un preve giretto al Viktualmarkt (anche solo per tentare di digerire) e caffe’, logicamente, da Eataly.
Che colpo vedere le colombe (intese come dolci pasquali)… ma ancora di piu’ il loro prezzo, sebbene scontato.

Per le 17 eravamo nuovamente a MarienPlatz, sotto il carillon.
Allo scoccare dell’ora la piazza intera e’ zittita, guardandomi intorno centinaia di turisti immportalavano l’orologio e la sua musica… fino al momento in cui, al termine, hanno applaudito.

Sempre a piedi (nonostante il biglietto totale dei mezzi), ci siamo diretti nuovamente verso la Stazione.
Saluti veloci e… via a casa.

Nel complesso e’ stata una bella giornata, stancante per chi come me non e’ abituato a camminare, ma almeno diversa dal solito trantran quotidiano.

 

 

 

Un po’ qua … und ein bisschen dort

Print Friendly, PDF & Email

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *