Non e’ San Silvestro/Capodanno se non c’e’ il cotechino (anche precotto) con le sue lenticchie presente sulla tavola.
Non ne serve una quantita’ esorbitante, poche lenticchie ma buone, giusto per portare fortuna soldi nell’anno successivo, accompagnate da una fettina (o due) di cotechino o zampone.
Solitamente cucino il cotechino precotto quando riesco ad acquistarlo durante le mie “espatriate” in Italia (ed ho la fortuna di poter viaggiare), dato che qui a Patatolandia non si trova.
Si, basterebbe andare nei negozi che vendono prodotti italiani confezionati. Peccato che il prezzo attribuito e’ decisamente un affronto.. costa come un ottimo cotechino acquistato fresco della macelleria sotto casa.
Non pensate male… ma non ho nessuna intenzione di iniziare ad impastare per prepararlo con gli ingredienti base (in effetti non saprei neppure da quale parte incominciare).
Per chi non lo sapesse o conoscesse, il Cotechino è un tipo di insaccato a base di carne e cotenna di maiale tipico del Nord Italia.
Viene consumato rigorosamente cotto e si prepara solitamente per il Cenone di San Silvestro (ma io lo apprezzo al pranzo di Capodanno), accompagnato dalle lenticchie.
Secondo la tradizione, pare che porti fortuna.
Oramai sono anni che e’ in tavola, ma non ho m ai visto tutta questa positivita’ aggiuntiva. Non demordo, ma continuo con la mia tradizione.
Per la sua cottura esistono modi diversi, a seconda della preparazione di base.
Possiamo dunque avere:
- Cotechino fresco – il metodo tradizionale di cottura prevede che venga lessato.
Per cucinare il cotechino lesso è necessario innanzitutto bucherellare l’insaccato con una forchetta, coprirlo (o meno) di carta stagnola e cuocerlo in abbondante, a fuoco basso, per almeno 2-3 ore (sicuramente dipende dal peso iniziale).
Nonostante i lunghi tempi di cottura, sicuramente il prodotto fresco e’ il migliore da utilizzare per le preparazioni.
Il cotechino è dunque un alimento delicato e se durante la cottura non si seguono determinate accortezze, puo’ succedere che si rompa il budello, che contiene la carne, cosi’ da rovinare tutta la preparazione. - Cotechino precotto e sottovuoto. Lasciatelo chiuso nella sua confezione sottovuoto e cuocetelo in abbondante acqua, seguendo le indicazioni scritte sulla confezione.
Il tempo di cottura, in questo modo, si aggira intorno ai 20-30 minuti.
Il cotechino precotto non va assolutamente aperto prima della cottura.
Sarà solamente a cottura avvenuta che apriremo la busta e, dopo aver scolato il grasso divenuto liquido, potremo tagliarlo ed assaporarlo. - Cotechino in pentola a pressione. Sempre con il cotechino fresco, il risultato ottenuto non sara’ con carne lessata ma bollita.
In questo caso e’ meglio usare la vaporiera (o il fiore) da inserire nella pentola, cosi’ che il grasso in accesso possa colare direttamente all’interno della PaP stessa.
Cosi’ facendo i tempi si accorciano notevolmente, risultando pronto in circa 35-40 minuti.
Quanto scritto precedentemente e’ in modo sbrigativo e sintetico.
Vi consiglio di cercare in Internet maggiori informazioni (soprattutto per il cotechino fresco) e di attenervi.
Eventualmente chiedete e vi rispondero’.
Ma quanto cotechino per persona?
E se ne dovesse avanzare, come si riusa?
Di norma si cuoce un cotechino da mezzo chilogrammo di peso ogni 4/5 persone.
Nel caso in cui ne dovesse avanzare, allora lo potete tenere in frigorifero un paio di giorni e poi riscaldarlo in padella all’occorrenza.
Il cotechino avanzato, affettato e riscaldato (in padella o nel forno) risulta ottimo se mangiato come sandwich.
Oppure lo si puo’ riciclare in altri modi, come preparare un ragu’ sbriciolandolo, o accompagnarlo a delle uova al tegamino, nelle lasagne, farne un polpettone o delle piu’ piccole polpette, insomma come la vostra fantasia vi suggerisce.
Una volta cotto il cotechino si conserva in frigorifero per un paio di giorni, chiuso in un contenitore ermetico.
Il modo piu’ classico per mangiare il cotechino e’, appunto, accompagnandolo alle lenticchie.
Possiamo anche avvolgerlo in sfoglia e prepararlo alla “Wellington”, in crosta, farne delle piccole torrette con pure’ di patate, accompagnandolo con la pearà (tipica salsa veronese: la pearà) oppure con delle mostarde di frutta, con la salsa verde e verdure cotte.
A presto e.. Buon Anno!
Un po’ qua … und ein bisschen dort