Le cronache sono piene di notizie allarmanti riguardanti questa nuova serie “Squid Game” (“Il gioco del calamaro“).
Molti bambini a scuola, ma anche gia’ dall’asilo, stanno facendo notizia data la loro emulazione dei protagonisti di questa serie coreana: picchiandosi, prendendosi a sberle o giocando a “un, due, tre… stella”.. con relative pene.
Chi dobbiamo incolpare per le loro azioni?
Gli insegnanti?
I genitori che permettono loro di vedere questo thriller televisivo non proprio adatto ai piu’ piccoli?
In effetti il film e’ vietato ai minori di 14 anni, di conseguenza chi ha la responsabilita’ di tutto cio’?
Personalmente non penso che lo faro’ vedere a Tobias… se non fra qualche anno!
Sempre sulla stessa scia di successo, molti personaggi se ne stanno approfittando utilizzando piccoli espedienti tratti dalle diverse puntate della serie per farsi della pubblicita’ indiretta.
Come l’uso del “biglietto da visita” di uno dei personaggi, adottato da una importante agenzia immobiliare per (tentare di) reclutare nuovo personale.
Cosa ne penso io?
Onestamente… mi e’ piaciuto.
Sicuramente non per tutti i massacri e per la crudelta’ nelle uccisioni dei “perdenti al gioco” (e non solo) ma, soprattutto, per il pensiero, da me personalmente interpretato, che sta dietro a tutto cio’.
La disponibilita’ di molte persone ridotte alla poverta’ che vogliono riottenere un guadagno, un riscatto per loro stessi, cosi’ da poter dare un calcio alla loro situazione economica e ritornare a vivere.
I giocatori all’inizio diffidano tra di loro, per poi tentare piccole coalizioni e boicottarsi tra di loro, ma non sono piu’ singoli personaggi bensi’ una piccola comunita’, ed ottenere (o dare) fiducia al prossimo non e’ cosa facile di questi tempi.
Dall’altra parte ci sono i ricchi, i potenti, coloro i quali accettano e scommettono sulle disgrazie altrui, coloro a cui non e’ possibile negare nulla.
Il fatto di vivere in una società classista in cui non tutti hanno le stesse opportunità, indipendentemente da quanto meritino effettivamente, e’ il vero punto di forza di questa serie coreana.
Un tipico problema coreano si, certo, ma a ben guardare non e’ molto distante anche da noi europei.
Ho voluto provare/tentare a riprodurre i biscotti che vengono utilizzati per il secondo gioco di questa serie “Squid Game“.
Si tratta del Dalgona, caramella di zucchero molto simili alle mou, spugnose e dalla consistenza di nido d’ape (con piccoli alveoli).
Queste vengono vendute, solitamente, prevalentemente dai venditori ambulanti coreani, soprattutto vicino alle scuole.
La parola dalgona deriva dalla parola coreana “dalguna (달구나)” che significa “è dolce”.
Si chiamano anche ppopgi (뽑기), che significa scegliere o selezionare, riferendosi all’aspetto del gioco e della ricompensa di questa caramella offerta dai venditori.
Il biscotto/caramella/dolcetto dalgona è fondamentalmente fatto sciogliendo lo zucchero, caramellandolo, e unendo un pizzico di bicarbonato di sodio. La miscela di zucchero quindi si gonfia e si trasforma in qualcosa che sembra una panna montata di color caramello chiaro, cosi’ fluffosa da mettere un po’ di soggezione durante la preparazione.
Ingredienti – Dalgona biscuit / Biscotto di zucchero coreano / ppopgi – 1 porzione
2 cucchiai zucchero 1 pizzico di bicarbonato di sodio
Procedimento
Molto importante. Preparate tutti gli ingredienti e gli strumenti prima di iniziare, stampini/formine compresi, cosi’ da avere subito a portata di mano quanto e’ necessario.
Le operazioni devono essere veloci, evitando di perdere troppo tempo.
Sciogliete lo zucchero (*) a fuoco medio-basso, per creare il caramello.
Non cuocete troppo o brucierete lo zucchero. Mescolate costantemente e controllate il calore spostando il contenitore utilizzato su e giù dal fuoco.
Una volta aggiunto il bicarbonato di sodio, la miscela inizierà immediatamente a fare schiuma e può bruciare rapidamente.
Tenete il contenitore lontano dal fuoco prima di aggiungere il bicarbonato di sodio, mescolandolo. Rimettete il pentolino brevemente al fuoco, ma non fatelo gonfiare troppo a lungo.
Tenete presente che la miscela di dalgona calda può aderire a tutte le superfici utilizzate: la teglia/padella (meglio antiaderente!), la spatola, la pressa.
Meglio considerare di usare la carta da forno come base per creare il biscotto.
È importante lasciare raffreddare un po’ il composto dopo averlo versato sulla superficie di base, per circa 15-20 secondi.
Quindi, picchiettalo delicatamente un paio di volte, prima di premerlo fino allo spessore desiderato.
Ci sono diverse metodologie su come “trattare” la pressa: alcune persone cospargono la base con lo zucchero e strofinano la pressa su di essa, oppure applicano olio cosi’ da evitare che la miscela schiumosa si attacchi.
Se si state preparando piu’ “biscotti” contemporaneamente, considerate di avere una pentola di acqua calda sul fornello, cosi’ da sciacquare il mestolo e la spatola tra un lotto e l’altro.
Note Personali
- Lo zucchero viene sciolto in un mestolo (o un pentolino)
- Con tuti i pezzetti di Dalgona Biscuits avanzati, mi tocchera’ preparare nuovamente del Dalgona Caffee cosi’ da poterglieli spezzettare sopra 😉
- Conservate le caramelle avanzate in un contenitore ermetico posizionato in frigorifero o nel congelatore. Cosi’ facendo la conservabilita’ e’ di qualche giorno in frigo e alcuni mesi in freezer.
- Tenete comunque presente che i biscotti ottenuti assorbono una grossa quantita’ di umidita’, risultando poi mollicci ed appiccicosi.
Diciamo che leggere tutto cio’, ossie le istruzioni, per una cuoca “advances” e’ semplice. Decisamente MENO per la sottoscritta.
In rete ho visto diversi filmati per questa preparazione, decisamente basica e fattibile se si utilizzano gli attrezzi corretti.
Ma questa conferma la posso dire solamente dopo aver provato DIVERSE volte.
Nella maggior parte dei filmati si vede la preparazione della singola porzione, inserendo lo zucchero (2 cucchiai) in un mestolo posizionato sul gas, cosi’ da far caramellare il tutto.
Ebbene, io il gas non ce l’ho, cosi’ non ho potuto procedere in tal senso.
Ho poi trovato la versione a microonde.
Qui si inserivano 2 cucchiai di zucchero, un goccio di acqua in una ciotolina (prima visione) oppure in un bicchierino di carta (filmato diverso).
Queste le ho provate, fallendo miseramente in entrambi i casi.
I tempi del microonde, ed i Watt usati nella cottura, non sembrano essere cosi’ uguali tra di loro.
Lo zucchero e’ entrato in ebollizione, diventando praticamente bruciato, ma avendo ancora la forza di eruttare quando ho inserito il bicarbonato.
Ho sostituito lo zucchero normale con quello di canna… niente ancora
Ho anche provato a spegnere, mescolare, (re)-inserire, accendere pochi secondi e ritornare sui miei passi, ma anche questo sistema si e’ trasformato in un personale fallimento.
Cottura con sistema normale su (gas) piastra.
Anche utilizzando una padella piu’ piccola, solo per prova, lo zucchero non ne ha voluto assolutamente sapere di imbiondire. Il fondo della stessa non era particolarmente pesante/spesso, cosi’ lo zucchero inserito si e’ poi disperso nella padella stessa.
Squid Game (오징어게임?, Ojing-eo ge-imLR, Ochingŏ keimMR, lett. “Il gioco del calamaro”) è una serie televisiva sudcoreana, scritta e diretta da Hwang Dong-hyuk.
La serie è stata distribuita in tutto il mondo sulla piattaforma di streaming Netflix a partire dal 17 settembre 2021.
La serie, costituita da nove episodi, narra la storia di un gruppo di persone che rischiano la vita in un mortale gioco di sopravvivenza, che ha in palio 45,6 miliardi di won, pari a circa 33 milioni di euro, e fu concepita da Hwang sulla base delle sue personali difficoltà giovanili, oltre che alle disparità socio-economiche vigenti in Corea del Sud.
La prima serie ha ottenuto un enorme successo.
Non escludo che possano scrivere una seconda serie, dato che molti punti sono restati in sospeso e potrebbero essere maggiormente chiariti.
Un po’ qua … und ein bisschen dort