La nostra prima tappa, dopo Milano, e’ stata la citta’ di Bologna.
Anche questo anno, come nella scorsa estate del 2019, abbiamo deciso di muoverci utilizzando totalmente i mezzi locali ed il treno.
Grazie all’eta’ di Tobias, ed agli sconti delle Ferrovie dello Stato, i diversi costi di viaggio sono stati dimezzati se non, in alcuni casi (come per i treni locali, ad esempio) anche azzerati.
Per raggiungere Bologna facilmente abbiamo preso il treno InterCity, direttamente dalla Stazione Centrale di Milano, che ci ha lasciato dopo 2ore e 20minuti circa.
Non abbiamo avuto assolutamente nessun genere di problema con i posti in treno, tutti perfettamente segnalati e distanziati.
Una volta arrivati nel capoluogo emiliano, abbiamo subito lasciato il nostro bagaglio in albergo – il Millenn Hotel – e ci siamo diretti immediatamente alla scoperta di questa citta’.
Via Indipendenza, la via principale e dello shopping utilizzata per raggiungere direttamente Piazza Maggiore, non dista molto dall’albergo, cosi’ abbiamo iniziato a percorrerla.
Questa via venne tracciata tra il 1885 e il 1890 lungo il cardo maximus romano per collegare il centro alla stazione ferroviaria con il centro cittadino, fu costruita in concomitanza con la realizzazione della stazione ferroviaria, e per questo conserva molti edifici antichi lungo il suo corso, costeggiata anche da pittoreschi portici rinascimentali/medioevali oltre a quelli “finti” dell’Ottocento.
Lungo la via si incontra il teatro Arena del Sole, con le sue statue sul tetto facilmente ammirabili dall’altro lato della strada, esattamente dove troviamo la statua di Garibaldi sul cavallo.
Visto l’orario decidiamo anche di fare una breve sosta-gelato, in questo “accattivante” locale denominato Peccati di Gola.
Logicamente la tentazione e’ forte e non ci possiamo trattenere, sia per il fatto che non abbiamo pranzato che, soprattutto, per il caldo che ci attanaglia.
Onestamente non so se 2,5euro per una coppetta piccola sia – o meno – giustificata. Poco importa, ce la siamo mangiata con calma, seduti esternamente all’ombra 🙂
Vista la posizione “strategica” della Gelateria, abbiamo deciso di fare una deviazione al nostro percorso, per andare immediatamente verso la Finestrella di Via Piella, sul Canale delle Moline.
E’ sicuramente uno tra gli scorci piu’ romantici visti, una “piccola Venezia” insomma.
Pare, comunque, che Bologna stia cercando di rivalutare i suoi canali che furono scavati alla fine del XII secolo per dare acqua alla città ma anche per riempire i fossati delle mura di difesa.
La funzione più importante però era la possibilità data alle barche di raggiungere il mare.
Scorci simili, ma meno suggestivi, si possono trovare anche in via Oberdan, in via Malcontenti e in via Capo di Lucca.
A questo punto, non ci e’ rimasto che riprendere il cammino verso il centro di Bologna.
Sono state effettuate anche altre piccole soste per un giro veloce in altre Chiese (amo molto i rosoni… e Tobias se ne e’ accorto ;), ma sempre site sulla Via Indipendenza.
Come nella Chiesa Metropolitana (“Cattedrale Metropolitana di San Pietro”) semplicemente stupenda
Qui abbiamo potuto vedere, e verificare, alcune tra le curiosita’ che avevo letto precedentemente.
“M rovesciata” .. non indica la metropolitana, che non esiste a Bologna.
Le W sono una serie di insegne luminose recanti il simbolo di una W bianca su fondo rosso, commissionate da Xing a Kinkaleri, le W sono state issate in diversi snodi urbani di Bologna, come segni di accesso a luoghi ‘sotterranei’ che hanno ospitato una serie eventi di Live Arts, nel corso degli anni zero.
Da allora queste opere d’arte mimetica fanno parte del paesaggio urbano di Bologna, disegnando il tracciato di una linea metropolitana immaginaria che dal piano stradale porta chissà dove.
Si diceva un tempo che il lampione all’angolo tra Via Rizzoli e Piazza Nettuno cominciasse, come per magia, a lampeggiare ogni qualvolta nascesse un bambino. E così, ancora oggi, dato che questa splendida tradizione, tutta bolognese, è tramandata dagli ostetrici dei due ospedali della città che, grazie a un contemporaneo sistema di telecontrollo a distanza, continuano ad annunciare in città le nascite dei neonati tramite quel lampione.
Sotto il Palazzo del Podestà troviamo un vero e proprio incrocio di due strade nel sottopassaggio, formanti il Voltone del Podestà.
Si tratta di un effetto acustico per cui due interlocutori agli angoli opposti possono parlare anche a bassa voce e sentirsi perfettamente.
Originariamente sede del mercato e dei banchi dei notai, in seguito venne adibito come luogo in cui eseguire condanne alla berlina per i bestemmiatori o anche sentenze capitali per impiccagione.
Qualche secolo più tardi gli venne attribuito anche un significato religioso con la collocazione delle quattro statue dei protettori di Bologna: San Petronio, San Francesco, San Domenico e San Procolo.
Poi in Piazza Grande (come la chiamano amichevolmente i bolognesi), entrando nella Basilica di San Petronio.
La Basilica di San Petronio, dedicata al patrono di Bologna, è la chiesa principale della città e la sua figura imponente occupa il centro di Piazza Maggiore.
È la decima chiesa al mondo per grandezza, frutto di un progetto ambizioso che la voleva persino più grande della Basilica di San Pietro di Roma, ma la struttura, la cui costruzione iniziò nel 1390, andarono avanti per secoli e non fu mai terminata.
Per far spazio a questo tempio, simbolo dell’orgoglio civico della città, fu necessaria la demolizione di torri, abitazioni private e ben otto chiese.
È l’ultima grande opera gotica realizzata in Italia, a croce latina a tre navate con cappelle.
Ma quello che poteva sembrare uno svantaggio è diventata una delle principali attrattive della basilica: la sua singolare facciata incompiuta è diventata fonte di interesse e curiosità per i turisti, come potete notare dalla foto.. 😉
La Basilica di San Petronio è appartenuta per lungo tempo al Comune che l’ha utilizzata per i più svariati scopi: luogo di cerimonie, tribunale, ritrovo pubblico; solo nel 1929, in seguito ai Patti Lateranensi, è diventata proprietà della Diocesi.
Da non perdere la Cappella Bolognini affrescata con le Storie dei Re Magi, il giudizio universale il Paradiso e in basso l’Inferno con una straordinaria e gigantesca figura di Lucifero e la rappresentazione del profeta Maometto nell’Inferno.
L’interno è ricco di decori e opere d’arte, con un imponente colonnato che sembra quasi toccare il cielo e il maestoso altare principale che cattura lo sguardo non appena si varca l’ingresso
Al suo interno troviamo la meridiana più grande del mondo, costruita dal Cassini per dimostrare che era la Terra a girare intorno al Sole e non viceversa com’era credenza del tempo, gli affreschi medievali della Cappella Bolognini, le quattro antiche croci, il famoso Parmigianino e Lorenzo Costa.
Dai gradini della chiesa abbiamo notato il Palazzo del Podestà, costruito nel 1200 e che fa da base alla torre in cotto dell’Arengo, la cui campana veniva suonata per i bolognesi in occasioni particolari o importanti. Alla sinistra, invece, la statua di San Petronio, santo protettore della città.
Ma non solo.
Proprio vicinissima alla Basilica, in Piazza del Nettuno troviamo la fontana del Nettuno (un’opera d’arte elegante e ricca di dettagli).
Al centro della fontana si erge una magnifica statua progettata da Giambologna nel 1565.
Potete ammirare anche le figure che compongono la fontana sotto ai piedi del Nettuno: complessivamente si tratta di un’opera d’arte elegante, ricca.
Sicuramente questo e’ uno dei punti più fotografati di Bologna ed anche noi non ci siamo tirati indietro.
Pensate anche che la statua del Nettuno viene anche chiamato “il Gigante” o, come piace ai bolognesi, “al Żigànt”.
Di ritorno verso la camera dell’albergo abbiamo iniziato a sentire un certo profumino di bologna, pardon, mortadella che ci ha stuzzicato DECISAMENTE l’appetito.
Siamo stati tentati nuovamente, e nuovamente non abbiamo resistito davanti al “Mo’ Mortadella Lab“.
Una piccola sosta al nostro Millenn Hotel, giusto per vederlo, rinfrescarci e disfare le valigie prima di riuscire nuovamente per cena.
Purtroppo ci hanno informati che, per lavori di manutenzione, potranno tenerci solamente per due notti, poi verremo dirottati presso un altro albergo non distante da loro.. ma con una stella in piu’ 😉
Vabbe’, nessun problema per noi. Ci dormiamo solamente… oltre che fare colazione 🙂
Per cena abbiamo deciso di fermarci al Parco della Montagnola, non lontano dal nostro albergo.
Qui era presente un container/depandance dell’ Osteria dell’Orsa, trattoria suggerita anche dallo Zio Silvano, cosi’ che abbiamo potuto proseguire testando il cibo locale
Decisamente e’ un’ottima soluzione per l’osteria.
Noi ci siamo goduti il distanziamento ed il fresco, ma non abbiamo lasciato da parte il gusto del buon cibo.
Per Informazioni
Gelateria Peccati di Gola
Via Indipendenza 43/a
Bologna
Mo’ Mortadella Lab
Via de’ Monari, 1/c
Bologna
Millenn Hotel Bologna
Via Cesare Boldrini, 4
Bologna
Un po’ qua … und ein bisschen dort