Ho tentato di limitarmi nell’acquistare nuove piante.
Ma non avrei mai immaginato che Barbara si ricordasse di regalarmi una piantina anzi, due, di kumquat.
Le piantine sono state generate direttamente piantando i semini in vasetti e, dopo qualche mese, eccole nascere.
Il kumquat o cumquat (Citrus japonica tobbese), detto anche comunemente mandarino cinese o kingen, è un piccolo albero da frutto appartenente alla famiglia delle Rutacee.
Date le sue piccole dimensioni, e’ sicuramente ideale per essere coltivato in ambito domestico e quindi si adatta perfettamente alla sua coltivazione in vaso.
Le sue esigenze in fatto di un clima non troppo caldo o della sua capacita’ di resistenza al freddo, non fanno altro che facilitarne ulteriormente la diffusione in casa: estati calde, dai 25 °C ai 38 °C, ma può resistere a temperature molto basse fino ai −10 °C senza problemi.
Questi piccoli alberelli nel periodo invernale entrano in una fase di dormienza, non emettendo più nuove gemme e germogli.
In natura si presenta come un piccolo albero sempreverde, di 2,5-4,5 m, con rami fitti, e qualche volta piccole spine. Le foglie sono di un verde scuro intenso, e i fiori bianchi, nascono singoli o in gruppo dalle gemme.
Il frutto del kumquat, che ha lo stesso nome, sembra una miniatura ovale e lunga dell’arancia, lungo 3-4 cm e largo 2-4 cm.
A seconda della varietà la buccia si presenta dal giallo al rosso e il frutto può essere ovale o rotondo. Il frutto viene prodotto generalmente dal tardo novembre fino a febbraio.
Il mandarino cinese differisce dalle altre specie di Citrus per il fatto che durante l’inverno entra in un periodo di letargo in cui non mette più nuove gemme o getti.
Esistono diverse specie diverse, onestamente non so quale sia.
Come terreno per essere invasato il kumquat ama i suoli un po’ acidi: un mix di terriccio per piante acidofile e normale terriccio da giardinaggio e’ perfetto.
Anche per quanto riguarda le innaffiature il kumquat è una pianta non troppo esigente: il terriccio deve essere umido, e non avere ristagno idrico alle radici, si consiglia quindi di riempire il fondo del contenitore con dell’argilla espansa.
L’eventuale rinvaso del mandarino cinese va eseguito ogni 3-4 anni eseguendo l’operazione in primavera.
Ora non mi resta solamente che ricordare dove ho piantato la piantina piu’ piccola nel giardino
Un po’ qua … und ein bisschen dort