Oggi ritorniamo in SudAfrica e, con questo cibo “Inkukhu Nembotji” (letteralmente “pollo e fagioli”), veniamo a celebrare il gruppo degli Xhosa.
Ci troviamo dunque nella provincia di Pretoria
La ricetta seguita e’ stata presa dal libro e, devo ammettere, e’ veramente semplice e veloce.
Magari ho perso qualche step?
Ingredienti per 4-6 persone di “Inkukhi Nembotji”
500ml di olio 1 cipolla tagliuzzata 3 petti di pollo, tagliati a striscie sale q.b. 1 cucchiaino di Garam Masala 150gr di cornetti/fagiolini (puliti) 250ml di brodo di pollo
Procedimento
Mettete l’olio in una pentola e fatelo scaldare, inserite poi le cipolle e fatele brasare, fino a quando non assumeranno un colore dorato.
A questo punto aggiungete il petto di pollo a striscioline e fatelo cuocere, portandolo a fine cottura.
Aggiungete il sale, se necessario, ed insaporite con il Garam Masala.
Inserite i fagiolini, lasciandoli interi o a piccoli pezzetti, unendoli al brodo di pollo.
Mescolate bene e portate a fine cottura.
Salate se necessario.
Potete accompagnarla con della polenta, come abbiamo fatto noi.
Questa volta ho usato della farina di polenta precotta, di Molino Rossetto, cosi’ da impiegare solo 5 minuti di cottura.
Non valeva la pena cuocerla nella pentola a pressione.
Note personali
- Decisamente non ho adoperato tutto l’olio menzionato in questa ricetta, ma solo una piccolissima parte
- Il Garam Masala utilizzato e’ quello indiano
- Non so quanti fagiolini/cornetti ho utilizzato, ne ho presi a caso dalla confezione surgelata
- Al termine il risultato e’ stato abbastanza brodoso, cosi’ che ho addensato il composto con della farina di semi di carruba,
Gli xhosa sono parte del gruppo nguni meridionale che migrò verso sud dalla regione dei dei Grandi Laghi, stabilendosi nel sudest del Sudafrica.
Prove linguistiche e archeologiche suggeriscono che siano arrivati in Sudafrica circa 1500 anni fa.
Tecnicamente, gli Xhosa furono originariamente un clan, e presero il nome dal leader di tale clan, uXhosa.
La loro parola per riferirsi al proprio gruppo è amaXhosa e chiamano la loro lingua isiXhosa.
Il nome “xhosa” viene talvolta usato per indicare un qualsiasi gruppo di lingua xhosa.
La cultura tradizionale degli xhosa sopravvive oggi soprattutto nelle campagne; negli elementi fondamentali, essa è equivalente a quella degli altri popoli del gruppo nguni come zulu, ndbele e swazi.
Ogni nucleo familiare ha un proprio villaggio, dotato di un orto e un recinto per il bestiame, ed è governato da un capofamiglia.
La ricchezza della famiglia si conta in capi di bestiame; nel conteggio però vengono incluse le donne da marito, perché l’acquisto di una moglie costa allo sposo un certo numero di capi.
Jabulela isidlo sakho
Un po’ qua … und ein bischen dort