Come vi dicevo giorni fa, con Tobias sono andata in biblioteca.
Il libro per la nostra ricerca sul Mar Morto non lo abbiamo trovato, ma ne abbiamo presi in prestito altri.
Quando e’ stato il momento di registrare i movimenti, la signora ne ha impilati 3-4 sul tavolo, poi li ha spostati lateralmente per far posto ad altri.
L’abbiamo guardata stupita, in quanto ci aspettavamo l’utilizzo della pistola per il barcode o, almeno, il posizionare l’etichetta in modo “visibile” e non impilando i libri uni sugli altri.
Allo sguardo sconvolto, ci ha risposto beatamente che il tavolo faceva da “ricevitore” mentre a casa abbiamo scoperto l’adesivo RFID all’interno dei volumi presi in prestito.
Bah… non si finisce mai di imparare cose nuove.
Ed anche la tecnologia galoppa mica da ridere!
Con il sistema “RFID” in ambiente bibliotecario tutto e’ piu’ semplice.
E’ possibile censire tutto il patrimonio (libri e audiovisivi) e dotarlo di un tag RFID adesivo che lo indentifica in modo univoco; facilitando cosi’ la gestione delle prenotazioni e degli scarichi.
Sicuramente la prima parte di ri-archiviazione non e’ da poco
Qui l’articolo sul giornale locale
Al momento stiamo aspettandi di passare al livello tecnologico successivo: una sorta di self-service e che funziona come un bancomat, avendo una velocita’ maggiore allo sportello prenotazione.
Non so quanti tavoli-prenotazione siano stati implementati.. sicuramente uno.
Magari siamo ancora in prova.
Un po’ qua … und ein bisschen dort