Christstollen – Weihnachtsstollen o piu’ semplicemente … Stollen

E si inizia con la preparazione dello Stollen.

Come sapete, lo STOLLEN e’ un dolce tipico natalizio di Patatolandia, preparato in diversi modi e con diversi ingredienti.

In casa nostra non ne andiamo pazzi.
In alcune preparazione il marzapane e’ presente, ulteriore ingrediente che non gradiamo…
Ma volevo forse evitare di prepararlo?

Almeno una volta nella vita bisogna provare.
Molte volte cucino solo per vedere effettivamente quanto tempo ci si impiega, cosi’ da meglio riuscire a quantizzare l’eventuale prodotto acquistato al supermercato.

Ma non facciamo paragoni!

Tutte le ricette tedesche, anche quelle passatemi dai colleghi (rubate alle loro mamme) non fanno nessun riferimento alla Pasta Madre.
L’unica ricetta trovata utilizza pasta madre solida, cosi’ ho trasformato il tutto in liquida, giusto per usare la mia Vera (licoli)

Qui la potete vedere dopo il 3zo rinfresco con il latte.

La piccola Vera si da da fare..!

Anche per la farina non e’ stato facile decidere quale utilizzare.
Nessuna indicazione specifica, nessun tipo di farina “specializzata”.

Avendo usato la farina con proteine maggiori per altri scopi (il Panettone),
non mi e’ restato che utilizzare quella normale, la 00 (405 per i Patatolesi).

Le due lievitazioni sembrano essere riuscite perfettamente, qui la seconda:

Lo stollen alla seconda lievitazione

Passata anche la seconda lievitazione e rimesso un po’ in forma, ecco la fase della cottura.

Lo stollen in fase di cottura

Per Oma sembra semplice, lei ci mette solo sopra una mano (non so come faccia), per me e’ il solito dramma capire se e’ ancora crudo o e’ andato oltre misura…

Ed eccolo pronto, in tutto il suo spendore e rivestito di zucchero a velo!

Stollen pronto

Questa e’ una fetta dello Stollen dello scorso anno.

La ricetta era la stessa, giusto per impratichirmi maggiormente.

Stollen fetta

Comunque, dopo la cottura ed il passaggio al velo, deve restare chiuso per almeno 2 settimane, in modo da prendere tutti gli aromi.

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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