Alkermes… questo sconosciuto

Ci sono, a volte, dei prodotti che non si acquistano dato che se ne usa solamente una piccolissima parte e, il resto, viene totalmente dimenticato.

Questo e’ un tipico esempio… l’ALKERMES

Ne avrei bisogno per bagnare la torta di compleanno del piccolo Tobias e.. non si trova proprio!

Ok…ok…

E’ difficile trovarlo sicuramente a Patatolandia ma, nonostante il giro in 2 gelaterie _italiane_ che fanno anche da “Bar”, entrambe mi hanno guardato decisamente male ma, piu’ che altro, direi stralunati.

Alchermes – da Internet

Ma che cosa e’ mai?

Ebbene da qui:

Il nome Alkermes, che contraddistingue il liquore fiorentino, deriva dalla parola spagnola “alquermes”, a sua volta derivante dall’arabo “quirmiz”, ovvero “cocciniglia”.
Il colore rosso dell’Alkermes (di quello vero, non delle imitazioni) infatti viene ancora oggi ottenuto con il colorante ottenuto dalle coccinelle, e forse proprio al suo colore questo liquore deve la sua inziale fortuna.
La ricetta originale dell’Alkermes è quella dettata da fra’ Cosimo Bucelli, direttore dell’Officina di Santa Maria Novella già nel 1743, trovata nel ricettario della Fonderia dell’Officina stessa.
La nascita dell’Alkermes però ha origini ancora più lontane: la sua origine sembra risalire alle Suore dell’Ordine di Santa Maria dei Servi di Firenze, fondato nel 1233, che lo impiegavano come elixir di lunga vita.

Ancora oggi, la produzione dell’Alkermes viene fatta dai frati domenicani di Santa Maria Novella, e per tutto il rinascimento veniva indicato anche come l’elisir di lunga vita.
Nella sua composizione troviamo altre spezie, come il cardamomo, la vaniglia, i chiodi di garofano e la cannella, e l’acqua di rose (o giulebbe).
L’Alkermes ebbe subito grande diffusione, e dalla corte de’ Medici arrivò ben presto anche in Vaticano, mentre Caterina lo portò alla corte di Francia dove veniva chiamato il liquore de’ Medici.

L’abitudine di bere un bicchierino di Alkermes è oramai quasi sparita, ma il suo uso è rimasto nella preparazione di dolci, e risulta un ingrediente indispensabile della zuppa inglese (dolce italianissimo, nonostante il nome, le cui origini alcuni fanno risalire alla Corte dei Medici, ma questa è un’altra storia…), delle pesche di Prato e della versione toscana del tiramisù, che ancora oggi su usa preparare con i biscotti intrisi del magico rosso scarlatto dell’Alkermes.

La produzione dell’Alkermes è limitata ai 250 litri all’anno prodotti nell’Officina erboristica di Santa Maria Novella a Firenze, venduti quasi interamente nel negozio attiguo, e solo una minima parte arriva tramite grossisti al di fuori della provincia di Firenze.

Un po’ qua … und ein bischen dort

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