Ho sentito parlare di questo cartone animato “Luca” della Disney/Pixar, ambientato in Liguria, e mi ha notevolemente incuriosita.
Tanto da decidermi a cercalo, riuscire a trovarlo e vederlo.
Non che sia un’esperta in animazione… ma le scene relative al fatidico ed immaginario “PortoRosso“, Borgo nelle Cinque Terre, sono veramente belle e rispecchiano abbastanza il panorama locale. Per cosi’ come me ricordo.
Sembra che la persona che si e’ occupata di designer abbia speso circa 4 anni e molte ricerche per mixare e creare questo paese , ispirandosi soprattutto a Vernazza.
Il regista genovese Enrico Casarosa ha tratto dunque ispirazione dal suo passato in Riviera, dove è cresciuto, per la creazione di questo cartone.
Non voglio raccontarvi la trama e la fine che, come sempre, vede un risvolto positivo ed un “tutto bene”, ma quanto penso personalmente.
Con tutto cio’ che scrivo non e’ assolutamente mia intenzione dire che “Luca” sia terribile e fatto male. Anxi.
Si tratta di una leggera animazione estiva che rende omaggio all’Italia degli anni ’40-’50, cosi’ come ci viene ricordato da alcune canzoni utilizzate per scene.
Personalmente ha ricordato, sotto diverse scene e tratti, idee gia’ viste e sviluppate precedentemente, in modo diverso, da altri. Si, certo, non si puo’ scoprire l’acqua calda tutte le volte!
Forse sicuramente saro’ vecchia e datata, forse la nuova generazione non ha mai visto ne sentito parlare di :
- Un mix tra “Pinocchio” in chiave moderna, dove troviamo la figura di Lucignolo che induce Pinocchio a lasciarsi andare per seguirlo nella “Citta’ dei Balocchi”
- La trasformazione di alcuni personaggi, da “mostri marini” a umani
E qualche altro piccolo dettaglio
A parte questo, Luca e’ ben studiato, con una trama lineare, facile da intuire ma che fila correttamente, senza grossi intoppi e colpi di scena.
Molto forte e’ il senso di trasmissione per il piacere di (ri-)scoprire nuovamente il Mondo, passando nelle piccole cose (come assaporare un gelato, ad esempio) e nelle sue meraviglie (l’aria ed il volo degli uccelli).
Il non fermarsi alle credenze “popolari” ed alle parole “dette e sentite” delle persone, anche amiche.
Ma cercare nei libri la _vera_ conoscenza (le “piccole sardine” nel cielo), cosi’ come lo studio che, automaticamente, porta all’accrescimento ed al miglioramento personale (andare a scuola).
Una crescita che riguarda la cultura, non solo intesa come strumento di conoscenza ma e, soprattutto, la relazione interpersonale e l’ amicizia senza razza e distinzione alcuna.
… “Santa Mozzarella”.. !
Un po’ qua … und ein bisschen dort