Finalmente e’ arrivato anche per noi il momento di andare in ferie, una settimana, certo.
Ma decisamente meglio che niente.
Questo per me significa gozzovigliare, non dover pensare a cosa cucinare e vedere Stephan lontano dal monitor, tutto ingobbito.
Abbiamo prenotato solamente la prima notte, poi vedremo cosa (e dove) fermarci durante il resto della settimana.
La nostra prima tappa e’ stata a Memmngen cittadina medioevale situata nel distretto governativo della Svevia in Baviera, al confine col Land del Baden-Württemberg.
Abbiamo lasciato l’auto parcheggiata poco lontano dalla “Ulmer Tor” (dal nome della città di Ulm), la porta che rappresenta il confine Nord e presente dal 1400.
Sul lato esterno della torre possiamo notare la raffigurazione dell’aquila, mentre internamente – e quindi guarda all’interno delle mura – il dipinto rappresenta l’ingresso in città del re Maximilian I d’Austria nel 1489.
Le origini della città risalgono al periodo romano.
La parte antica, con le sue numerose piazze e case patrizie, i borghi, i palazzi e la fortificazione, è tra le meglio conservate della Germania meridionale e, in un certo senso, mi ricorda molto la cittadina di Vigevano, che avevamo visitato tempo fa.
Sul fondo e’ possibile notare la Torre dell’Elemosina del 1471.
Abbiamo poi trovato dei murales con disegnata la storia della citta’, molto belli ed esplicativi.
La chiesa evangelica di San Martino e’ una basilica medievale a tre navate, ubicata sul luogo più antico dell’antica città.
Le sedie del coro mi hanno semplicemente affascinato
Tra il 1501 e il 1507 fu costruito uno degli stalli del coro più grandi ed espressivi della Germania meridionale. Insieme agli stalli del coro della cattedrale di Ulm di Jörg Syrlin il Vecchio e degli stalli della cattedrale di Costanza, è l’opera tardo gotica più importante della Germania. Gli stalli del coro sono ancora utilizzati per le funzioni religiose.
Interrotte da due portali, 66 sculture negli stalli del coro di Memmingen rappresentano due cicli: il ciclo teologico mostra sibille e profeti dell’Antico Testamento sotto i baldacchini. Testimoniano la venuta del Messia in Cristo.
Sulle guance della sedia si possono vedere ritratti espressivi di personaggi della storia di Memmingen. Tuttavia, non è sempre possibile un’assegnazione esatta di persone specifiche.
Dopo la parte culturale, abbiamo testato quella gastronomica.
Sicuramente non poteva mancare anche il gelato, acquistato da Ottos EisCafe, una delle tante gelateria locali.
Se ripenso al dialogo surreale con la ragazza che serviva sono ancora stralunata, ma i gusti erano veramente buoni.
Abbiamo poi proseguito per ULM, a circa 3/4 d’ora di distanza dalla prima sosta.
Dopo aver lasciato i bagagli in camera nell’Ulmer Stuber ci siamo tuffati nelle strade cittadine per una veloce visita. Il tutto passando attraverso il parco che corre vicino alla ferrovia (dietro il nostro albergo), che ci ha condotto al Fisherviertel, il vecchio villaggio dei pescatori.
Un paragone, che mi viene in mente per questa citta’, e’ sicuramente Amburgo a causa dei suoi ponti, soprattutto nella zona dei pescatori (Fisherviertel).
Ulm e’ una citta’ che si trova sul fiume Danubio ed e’ famosa per la torre del Muenster e per essere la citta’ di nascita di Albert Einstein.
Considerate che il fiume divide Ulm da Neu Ulm, in due Lander diversi
Il Fisherviertel e’ decisamente una zona incantevole con tutte le sue case a graticcio.
In questo quartiere possiamo trovare diverse gallerie d’arte, ma anche piccoli e rustici ristoranti, cortili e la casa più sbilenca del mondo (nonché una delle più strette).
Sosta per una veloce birra per Stephan, giusto per dissetarsi un poco, mentre io scalpitavo per proseguire.
Basta lasciarsi andare nel dedalo delle sue viuzze, senza affrettarsi e guardando con il naso all’insu.
Il Münster e’ l’imponente duomo, famoso per il suo campanile, che con i suoi 161,5 m ed e’ il più alto del mondo.
La prima pietra fu posta nel 1377, ma ci vollero 500 anni prima che l’intero edificio fosse completato. Si notino, su ciascuna pietra, i marchi degli scalpellini, che venivano pagati a blocco.
Anche se a volte viene chiamata Cattedrale di Ulm per le sue grandi dimensioni, la chiesa non è una cattedrale poiché non è mai stata la sede episcopale di un vescovo. Sebbene le torri e tutti gli elementi decorativi siano in muratura di pietra, attirando l’attenzione dei visitatori, la maggior parte dei muri, comprese le facciate della navata e del coro, sono in realtà costituiti da mattoni a vista. Pertanto, l’edificio viene talvolta definito una chiesa in mattoni. Come tale, rivendica il rango dal secondo al quarto posto per grandezza, dopo la Basilica di San Petronio a Bologna e insieme alla Frauenkirche di Monaco e alla Chiesa di Santa Maria a Danzica. La torre, tuttavia, era costruita principalmente in arenaria.
La Israelfenster, una vetrata istoriata situata sopra la porta occidentale, commemora gli ebrei che persero la vita nella Shoah.
Il Münster ospita regolarmente bellissimi concerti d’organo.
Una volta riusciti dal Duomo, abbiamo passeggiato alla ricerca di Albert Einstein, inutilmente.
Abbiamo costeggiato le mura cittadine, incrociando deliziose casette.
Nel girovagare ho scoperto l’esistenda del “Museo del Pane”, troppo tardi per fare una visita al suo interno, e giorno di chiusura.
Passo passo, siamo ritornati al Danubio.
Qui abbiamo incrociato una torre alta una ventina di metri, con tanto di piattaforma per godere di una visione panoramica un po’ piu’ ampia.
Si tratta della “Torre Berblinger“, inclinata di 10 gradi.
La scaletta a chiocciola sale vertiginosamente, ma la vista dall’alto ripaga la “scalata” , mentre alcuni altoparlanti fissati alla scultura rendono la salita anche un’esperienza di ascolto.
La torre fu costruita in onore di Albrecht Ludwig Berblinger, passato alla storia come sarto, inventore e pioniere dell’aviazione.
Oramai fuori, e visto l’orario, abbiamo iniziato a cercare un posto dove rifocillarci.
Per cena abbiamo fatto una piacevolo scoperta con il ristorante Krone, dove abbiamo degustato delle olive e pane per antipasto in attesa delle nostre portate.
Stephan non ha resistito ai Kaesespatzle, io ho tentato con i “Maultaschen” (famosi nella zona tedesca in cui ci trovavamo), con una insalatina di patate.
Davvero ottimo tutto!
Una volta di ritorno all’albergo Ulmer Stuber abbiamo visto i tappi delle orecchie sul comodono, insospettendoci per eventuali rumori notturno.
Non ho dormito molto, di certo non per i rumori esterni, ma di Stephan che russava alla grande 🙂
Per Informazioni
Ottos’ Eiscafe
Roßmarkt 4,
Memmingen
Hotel Ulmer Stuber
Adolph-Kolping-Platz, 11
Ulm
Un po’ qua … und ein bisschen dort