“Un americano a Roma” è un film del 1954 diretto da Steno e interpretato da Alberto Sordi, selezionato tra i 100 film italiani da salvare, di genere commedia.
Oltre all’aspetto comico, il film è una penetrante satira di costume dell’Italia del dopoguerra, evidenziando brillantemente il mito esterofilo dell’America, terra agognata e sospirata, di cui si conoscevano abiti e abitudini solo attraverso il cinema, i fumetti, le riviste.
Famosissima e’ la seguente frase
«Maccarone, m’hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno…!»
ed ancora di piu’ la foto che si ritrova copiata ed appesa in moltissimi ristoranti, anche qui a Patatolandia
Quale migliore occasione che unire un “maccarone” con un classico sugo romano, l’ amatriciana?
Non ho seguito la ricetta originale, ma la ho reinterpretata per la mancanza degli ingredienti originali
Ingredienti – “Amatriciana” – 3 persone
300 grammi di maccheroni 125 grammi di guanciale (*) 1 cucchiaio di olio di oliva extravergine 1 goccio di vino bianco secco (facoltativo) 400 grammi di pomodori San Marzano (*) 1 pezzetto di peperoncino pecorino sale
Procedimento
In una padella mettete l’olio, il guanciale tagliato a striscioline ed il peperoncino.
Fate soffriggere il tutto a fuoco vivace e, se volete, sfumate con il vino.
Inserite i pomodori/passata, proseguendo la cottura.
Al bollore abbassate la fiamma e proseguite ancora qualche minuto.
Nel frattempo cuocete la pasta secondo le indicazioni.
Scolate la pasta al dente, inseritela nella padella con il sugo, cosi’ da amalgamare bene i sapori.
Aggiungete una generosa spolverata di pecorino e mescolate.
Servite calda, con il formaggio a portata di mano, se qualche commensale ne vuole aggiungere un’altra porzione!
Note Personali
- Nella ricetta originale si utilizza il guanciale. Qui non e’ poi facile trovarlo, cosi’ lo ho dovuto sostituire, con rammarico, da del normale speck.
- Al posto dei pomodori freschi, ho utilizzato una lattina di pomodori.
Il personaggio Ferdinando Nando Mericoni e’ il tipico bulletto di Trastevere, estremamente esterofilo e americanista.
Convinto di un futuro al di là dell’Atlantico, Nando trasferisce la sua fissazione a Roma, americanizzando la propria vita a suon d’imitazioni di ogni genere e tentando di ricreare un’ambientazione hollywoodiana nella sua camera, coinvolgendo nelle sue bizzarrie molti malcapitati, in particolare i genitori, ormai disperati, e la fidanzata Elvira, che lo ama nonostante tutto, probabilmente divertita dal suo modo di fare.
Un po’ qua … und ein bisschen dort