Per terminare in bellezza la nostra vacanza italiana, a causa della forzatura nell’utilizzo del GreenPass, nell’aria c’era la previsione di una manifestazione con blocco dei treni e delle stazioni ferroviarie.
Per questo motivo, di comune accordo, siamo usciti di casa – ad Ardea – praticamente all’alba. Forse prima!
Ancora non ho capito bene come Nadia abbia potuto guidare cosi’ velocemente per giungere a destinazione mentre noi avevamo ancora gli occhi chiusi dal sonno.. 🙁
In meno di un’ora, e con il traffico a favore, siamo arrivati alla stazione di Latina.
Nonostante avessi acquistato online il biglietto, non ho potuto sostituirlo con un’altro: il treno era gia’ li, cosi’ in fretta e furia ho pagato e ci siamo fiondati ai nostri posti.
Naturalmente non si e’ visto nessuno sui binari, ne tanto meno alla stazione. Massima sicurezza, posti a sedere alternati e niente confusione.
Un viaggio comodo, insomma, ma con tanta ansia (per me) per possibili disguidi.
Dovendo attendere delle ore alla stazione romana di Termini, abbiamo prima fatto un’ottima colazione da “CioccolatItaliani“, uno dei tanti locali all’interno della stazione.
Il GreenPass e’ stato chiesto a tutti, ma ben pochi (al momento) lo possiedono, cosi’ ci siamo accomodati ed abbiamo mangiato con calma le nostre deliziose, ed ultime, brioches al cioccolato ed al pistacchio.
Con il Leonardo Express siamo giunti a Fiumicino.
Poche richieste di controllo, ma non un vero e proprio scanner dei dati.
Al check-in ci siamo tornati due volte: era troppo presto la prima e non abbiamo potuto neppure lasciare il bagaglio.
Giretti esplorativi diversi in aeroporto, poca gente (per fortuna) e non tante code.
Al nostro secondo round al check-in, e’ stata data solamente una sbirciatina “forzata” al nostro QR-Code, nessun altro documento e’ stato verificato, neppure il risultato del test (negativo) di Tobias – vaccinato solamente con la prima dose.
Vabbe’. tanta preoccupazione (forse decisamenet fin troppa) per nulla.
Fortunatamente Stephan ci e’ venuto a prendere all’aeroporto di Monaco. Giusto perche’, per non farci mancare nulla, anche la nostra linea di metropolitana era sospesa causa lavori… ma questo problema, almeno, si conosceva da almeno un mese!
Casa dolce casa… come dice qualcuno…
Ora non mi resta che capire dove sono, che non mi devo spostare di camera un’altra volta (ebbene si, di notte ho fatto fatica a capire esattamente dove mi trovassi) e che una montagna di lavori casalinghi mi aspettano!
Tirando le somme, posso dire che il nostro viaggio, seppur “limitato” nelle gite e spostamenti non diretti (*), non e’ stato poi cosi’ malvagio.
L’organizzazione prima di tutto.
Dovrei poi (IO) cercare di rilassarmi un poco di piu’, prendendo ed accettando la situazione senza troppi sbattimenti e patemi.
Se poi non si segue il percorso, come infatti e’ avvenuto, pazienza. E’ stata comunque una breve introduzione nella vita italiana.
Un po’ qua … und ein bisschen dort