#119 – Repubblica Argentina. Vitello tonnato / vitel tonné

L’Argentina, ufficialmente Repubblica Argentina (in spagnolo: República Argentina, è una repubblica federale, situata nella parte meridionale del Sud America.

Il suo territorio è suddiviso in 23 province e una città autonoma, Buenos Aires, che è la capitale della nazione e sede del governo federale, nella cui area metropolitana è concentrato un terzo della popolazione del paese.

Il nome Argentina deriva dal latino argentum (argento) ed è associato alla leggenda della Sierra del Plata, comune tra i primi esploratori europei della regione, sia spagnoli che portoghesi. Questi ultimi chiamarono l’estuario scoperto dalla spedizione del 1502, alla quale partecipò Amerigo Vespucci, Rio da Prata (Río de la Plata) e anni più tardi le popolazioni indigene offrirono doni in argento ai sopravvissuti di un naufragio guidati da Juan Díaz de Solís, che nel 1516 chiamò l’estuario Mar Dulce (Mare Dolce). La leggenda raggiunse la Spagna attorno al 1524, e il nome venne messo su stampa per la prima volta in una mappa veneziana del 1536. La fonte dell’argento era l’area sulla quale nel 1546 sarebbe stata fondata la città di Potosí. Una spedizione che seguì il percorso dell’argento risalendo i fiumi Paraná e Pilcomayo, raggiunse la fonte solo per trovarla già rivendicata da esploratori che l’avevano raggiunta partendo da Lima, la capitale del vicereame.

La lingua ufficiale dell’Argentina è lo spagnolo, chiamato solitamente “castellano” dagli argentini. Rispetto alla lingua parlata in Spagna, tuttavia, vi sono alcune differenze a livello fonetico e morfologico.

In Argentina e Uruguay, diversamente dalle altre nazioni latinoamericane, i cittadini di origine europea (principalmente italiana e spagnola) costituiscono la grande maggioranza della popolazione, con stime che variano dall’85% al 97% della popolazione totale. In alcune province argentine il sostrato indigeno è molto meno presente, sommerso dalle varie ondate immigratorie.

Dopo i coloni spagnoli, ondate di coloni europei arrivarono in Argentina tra la fine del XIX secolo e la prima metà del XX secolo. Una grandissima parte degli immigrati arrivò dall’Italia (inizialmente dalle Regioni settentrionali come Liguria, Veneto, Friuli e, più tardi, Piemonte e Trentino; successivamente anche dalle Regioni meridionali come Sicilia, Puglia, Campania, Abruzzo, Molise, Basilicata e Calabria). Quello italiano è il più numeroso gruppo etnico del Paese

 

Vista tutta questa italianita’ nazionale, ho pensato di preparare il Vitello Tonnato.
L’origine di questo piatto e’ italiana (in Piemonte, precisamente a Cuneo) ma si trova anche in Argentina dove e’ stato convertito in un classico piatto, consumato soprattutto per Natale e per l’Anno Nuovo.

La ricetta è menzionata, per la prima volta, nel libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” di Pellegrino Artusi (1891) e prevede un condimento di acciughe sfilettate, procurate dagli acciugai piemontesi che commerciavano con i liguri.

Il vitello tonnato, o vitel tonnè, è un piatto tipico della cucina piemontese ed è spesso servito come antipasto o anche come secondo. La caratteristica principale di questo piatto è la tenerezza della carne che non deve stracuocere altrimenti diventerebbe stopposa e scura.
Viene tipicamente preparato con il girello di fassone piemontese ma può essere usato anche il nodo di vitello, un taglio che si presta molto bene per questa preparazione. Se avete in programma una cena, si può preparare la carne la mattina e la salsa anche la sera.

Ingredienti – Vitello Tonnato / Vitel Tone – 8 persone

1 Kg Girello di vitello
300 g Tonno Sott'olio
6 pz Acciughe sott'olio
3 pz Uova sode
Gambo di sedano
Aceto di vino bianco
Vino bianco secco
Alloro
Salvia
Chiodi di garofano
Capperi sott’aceto
Cetriolini sott’aceto
Limone
Olio extravergine di oliva
Sale

Procedimento

Accomodate il girello in una ciotola, copritelo con vino bianco, profumate con il sedano a pezzetti, 2 foglie di alloro, 3 chiodi di garofano, 6 foglie di salvia.

Coprite la ciotola con la pellicola e ponete a marinare in frigo per almeno 12 ore.

Trasferite il girello in una casseruola (* se utilizzate la pentola a pressione guardate le Note in seguito), copritelo con la marinata, filtrata, e rabboccate con acqua in modo che risulti abbondantemente coperto.
Salate, portate a bollore e cuocete per un’ora.


Conservate 2 mestolini di acqua di cottura, poi scolatelo, lasciatelo raffreddare per un paio di ore, quindi mettetelo in frigo per un’ora per farlo rassodare.

Per la salsa tonnata:
Frullate il tonno sgocciolato con i tuorli sodi, un cucchiaio abbondante di capperi, il succo di un limone, le acciughe, mezzo bicchiere di olio e un cucchiaio di aceto.

Aggiungete alla salsa tonnata ottenuta 2 mestolini dell’acqua di cottura tenuta da parte, per renderla liscia e vellutata ma allo stesso tempo cremosa.


Tagliate la carne a fette molto sottili (l’ideale sarebbe usare l’affettatrice) e disponetele nei piatti.
Copritele abbondantemente di salsa tonnata e completate con qualche cappero, accompagnando con cetriolini sott’aceto a piacere.

Note Varie e Personali

  • Stephan ha acquistato 2.300gr di carne, cosi’ l’ho preparata tutta.
    Logicamente ho cambiato la quantita’ degli ingredienti a “gusto personale”, senza seguire una vera logica 🙂
  • Cottura con Pentola a Pressione (dopo la marinatura ho proseguito cosi’): nella pentola a pressione, senza coperchio, ho portato a bollore circa 2 litri di acqua con 2 bicchieri della marinatura, schiumando molto. Attenzione, comunque, a non oltrepassare il livello massimo di sicurezza!!
    Appena ha iniziato a bollire, ho inserito la verdura (dalla marinatura) e la carne, chiudendo poi il coperchio e portando al fischio. A questo punto ho abbassato ed iniziato a cuocere. E’ stato difficile trovare il tempo di cottura, vista la quantita’ della carne. Ho iniziato con 40 minuti, poi ho ispezionato la carne ma era ancora cruda. Ho richiuso e proseguito per altri 40 minuti circa. In entrambi i casi ho fatto sfiatare naturalmente, la seconda volta era giusta.
    Ho lasciato la carne nella sua acqua/brodo e fatta raffreddare.
  • Mentre raffredda, un trucco per portare in tavola la carne più compatta, è quello di pressarla con un tagliere con sopra un peso, per esempio un pestacarne.
  • Se la carne e’ completamente fredda a temperatura ambiente, sara’ molto piu’ semplice affettarla sottilmente, in modo che non si sfaldi.
  • La salsa tonnata non mi e’ risultata particolarmente liquida. Sara’ per la prossima volta.
  • Conservazione. Potete conservare il vitello tonnato in frigorifero per massimo tre giorni, sia coperto di salsa che senza.
    E’ anche possibile affettare la carne e congelarla, poi scongelarla ed utilizzarla al momento del bisogno, preparando la salsa sono all’ultimo istante.
    La salsa tonnata va conservata in frigorifero e in un contenitore ermetico per 2/3 giorni.

    Argentina. Vitello Tonnato

    (Il vitello e’ stato mangiato, e terminato. come cena di Natale, di cui non ho scattato nessuna foto. L’immagine sopra e’ solamente quanto avevo provato per un veloce spuntino alla Vigilia).


La cucina argentina è spesso influenzata da quella mediterranea e si basa, in particolare, sull’utilizzo di carne e farina di frumento.
La tradizione gastronomica del paese varia a seconda della regione: la zona nordest, essendo fortemente influenzata dai guaraní e dalle loro cure basate su piante ed erbe, ha un’alimentazione tipica caratterizzata soprattutto da manioca, papaya, zucca, formaggio e pesce.
Nella zona centrale, di influenza spagnola, prevale la carne, oltre a grano, bollito ed empanadas, accompagnati poi da pasta, ragù e pizza quando arrivarono gli italiani. Infine, nella Patagonia, che occupa la parte meridionale dell’Argentina, con cibi tipici della zona oltre il pesce fornito dalla comoda posizione sulla costa dell’oceano Atlantico. Più tardi, con l’arrivo dei tedeschi, si diffusero le marmellate di frutta.

Tuttavia, il cibo tipico dell’Argentina resta la carne (in particolare quella bovina): la sua qualità è riconosciuta mondialmente, infatti è frutto di un’accurata produzione alla base della quale c’è il concetto di “libero allevamento”, ovvero gli animali sono liberi di pascolare sui prati all’aria aperta piuttosto che rimanere rinchiusi in dei recinti, crescendo sani e forti. Successivamente, la carne viene sottoposta a trattamenti del tutto naturali e a precisi controlli di qualità.

La cucina argentina potrebbe essere considerata una variante della cucina mediterranea, se non fosse per il consumo notevole ed eccessivo di carne rossa, soprattutto bovina.
Generalmente in Argentina non si cucina carne di cavallo, perché è considerato un animale da compagnia.

Diversi alimenti sono di origine italiana o spagnola, benché le loro ricette, a volte inventate o rielaborate, hanno tratto il nome dalla approssimativa traduzione spagnola e italiana degli immigrati che le importarono. Notevole influenza ebbe anche la cucina francese; alcune ricette argentine inventate nel XX secolo possiedono nomi francesizzati.

Gli argentini sono famosi per amare il cibo.

Qui di seguito una carrellata di solamente alcuni pasti

  • Medialuna – sono fondamentalmente croissant, una pasta a forma di mezzaluna, dal nome spagnolo. Si trovano ovunque nei 3 gusti principali: medialuna de manteca (dolce), medialuna de grease (salata) e farcita (con dulce de leche, panna e guava).
  • Empanadas argentine – ben ripiene e condite. La differenza tra le argentine e le cilene è nel ripieno: i cileni usano molto pesce ed uvetta nelle loro ricette, mentre gli argentini preferiscono il formaggio, la cipolla caramellata e la carne.
  • Parrillada – abbondanti tagli di carne alla griglia, un vero rito in Argentina.
  • Choripan – pane ripieno di chorizo ​​(una salsiccia “toscana” ben condita), semplice ed economico. Può accompagnare formaggi o vinaigrette.
  • Pizza – Viene prodotta in ristoranti secolari, principalmente nei quartieri più antichi di Buenos Aires. Sono ambienti informali e talvolta anche rustici, lontani dallo sfarzo di alcune pizzerie brasiliane. I pezzi sono generosi, caricati principalmente con mozzarella e cipolla su una pasta spessa e croccante.
  • Doce de leite / Dolce al latte – dolce più famoso in Argentina. Ci sono diversi tipi, consistenze e sapori di “dulce de leche”.
  • Sorvete / Gelato – Gli “helados” argentini sono tra i migliori al mondo, il più tipico è il gelato “dulce de leche”.

Disfrute de su comida

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