E ci mancava giusto questa..
la terribile “piralide del bosso“
Non essendo assolutamente competente in materia, inseriro’ della documentazione trovata in rete, mentre le foto proposte sono quelle che ho scattato sulle mie povere piante di bosso (o buxo che di si voglia) all’ingresso della mia casa.
Le seguenti informazioni sono prese direttamente da http://www.piralidedelbosso.it/la-piralide-del-bosso/
Arrivata in Italia nel 2011, la Piralide del Bosso (Cydalima perspectalis, Diaphania perspectalis, Glyphodes perspectali) sta espandendo il suo areale di diffusione allargandosi progressivamente in tutto il Nord Italia.
Le larve di Piralide del bosso si sviluppano, nel nostro Paese, esclusivamente sulle piante di Bosso (Buxus spp.) nutrendosi di foglie, dei germogli e dei rami, causando gravi danni estetici e fisiologici.
Le specie particolarmente sensibili all’infestazione risultano Buxus sempervirens, Buxus sinica, Buxus microphylla e Buxus microphylla var. Insularis.
L’EPPO (European and Mediterranean Plant Protection Organization) ha inserito la Piralide del Bosso nella lista di allerta (Eppo alert list).
Considerato insetto “autostoppista”, pur possedendo una buona capacità di volo, ha una elevata propensione a colonizzare nuovi areali tramite uova, pupe, crisalidi e larve presenti su piante di Bosso provenienti da altri Paesi.
Ciclo biologico della Piralide del del bosso
Il ciclo biologico di Piralide del bosso non ancora completamente conosciuto; compie verosimilmente tre/quattro generazioni l’anno e sverna come larva nel bozzolo tessuto tra le foglie delle piante. In primavera la larva, dopo aver completato il suo sviluppo, si impupa e sfarfalla dando inizio alla prima generazione.
Le larve di Piralide del bosso sono attive in primavera quando cominciano a nutrirsi del fogliame: sono di colore verde giallastro con bande nere e striature bianche distribuite lungo tutto il corpo; la testa è invece di colore nero.
Le larve a maturità raggiungono una lunghezza di 4-5 cm. Durante l’inverno, tra la vegetazione, si possono osservare le larve ibernanti.
Dopo quattro settimane le larve tessono il loro bozzolo formando le crisalidi che misurano circa 2 cm e sono inizialmente di colore verde con strisce nere lungo la parte dorsale per divenire con la maturazione di colore marrone scuro. Si trovano ben nascoste all’interno della vegetazione, avvolte da un bozzolo sericeo biancastro.
L’adulto è una farfalla con apertura alare di 4 cm e ali di colore bianco con bande marroni scure sui bordi.
Le uova di Piralide del bosso sono deposte a gruppi dagli adulti, parzialmente sormontate l’una sull’altra, sulla pagina inferiore delle foglie. Inizialmente di colore giallo pallido, imbruniscono con la maturazione lasciando intravedere al loro interno la capsula cefalica in via di formazione dal colore nerastro posta al centro di ogni uovo.
Per poi proseguire con questi altri dati (da http://www.fitosanitario.re.it/fito1/verde-ornamentale/verde-ornamentale-emergenze/la-piralide-del-bosso/ )
La “Piralide del Bosso” (Cydalima perspectalis) è un lepidottero appartenente alla famiglia dei Piralidi di origine orientale che è molto diffuso in Giappone, Cina e Corea.
Le prime segnalazioni della sua presenza in Europa risalgono al 2006, mentre dal 2010 se n’è riscontrata la presenza nel territorio italiano, specificatamente nelle regioni del Nord.
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Il danno
La larva si nutre delle foglie, dei germogli e, occasionalmente dei giovani rametti. Erodendo le lamine fogliari porta a manifestazioni sintomatologiche molto evidenti con un rapido mutamento dell’aspetto della pianta che perde il caratteristico colore verde intenso per manifestare disseccamenti più o meno diffusi e una colorazione ocracea tipica di foglie che hanno perduto la capacità fotosintetica.
All’interno del fogliame compare una fitta rete di fili sericei prodotti dall’attività della larva all’interno dei quali rimangono intrappolati i residui dell’attività della larva stessa, le esuvie delle mute successive e gli escrementi dell’insetto.
Con il tempo la drastica defogliazione porta alla perdita completa del portamento caratteristico delle piante che, anche se non porta a morte l’esemplare, ne causa un danno estetico considerevole.
L’insetto è anche in grado di effettuare delle migrazioni nell’intorno delle piante di bosso ed è quindi facilmente rinvenibile, in caso di forti infestazioni, anche sulle strutture poste nelle vicinanze (muretti, marciapiedi ecc.).
La lotta
Nei confronti di questo insetto non risultano ancora registrate per l’impiego specifico sostanze attive particolari.
E’ preferibile scegliere prodotti a basso impatto ambientale in grado di preservare quanto più possibile l’integrità dell’ecosistema, anche allo scopo di favorire il naturale controllo dell’infestante.
Prodotti come il Bacillus thuringiensis var. Kurstaki o come i regolatori di crescita sono in grado di fornire risultati apprezzabili senza creare gravi alterazioni dell’equilibrio ambientale. per assicurare l’efficacia del trattamento occorre intervenire nei confronti di larve giovani sulle quali i prodotti si rivelano maggiormente efficaci.
Sono disponibili trappole sessuali per la cattura degli adulti che consentono, attraverso il monitoraggio del volo delle farfalle, di posizionare correttamente gli interventi.
Noi siamo andati da OBI per acquistare un prodotto utile a combattere questa infestazione.
Nonostante abbia richiesto un prodotto con “Bacillus thuringiensis” come suggerito, la persona incaricata ce ne ha fornito un altro.
Ora non so bene il motivo, magari questo prodotto non puo’ essere venduto direttamente sul mercato ma solo agli addetti al lavoro…
Dopo la prima spruzzata di quanto in nostro possesso, ho notato una lieve diminuzione degli insetti, ma sono pur sempre presenti.
Un po’ qua … und ein bisschen dort