Anche questa ricetta di “Pan di Panna” impazza nel Web.
Il mio tentativi e risultato a casa nostra … non si e’ fatto attendere!
Le indicazioni sono sul sito di Aniceecannella, ma copio gli ingredienti ed il procedimento originale
Ingredienti
600 gr di farina W280/W330 (ho usato la caputo rossa) 1 uovo 250 gr di latte 100 gr di panna fresca 10 gr di sale 80 gr di zucchero 25 gr di burro (da sciogliere nel latte) 10 gr di lievito di birra fresco Per la spennellatura finale 1 tuorlo 1 cucchiaio di panna 1 pizzico di sale
Procedimento
Versate nella ciotola dell’impastatrice il latte col burro sciolto (ovviamente fatto raffreddare), 1 uovo, 20 gr dello zucchero previsto e il lievito.
Mescolate per pochissimi secondi con la foglia, poi aggiungete farina quanto basta a formare una massa morbida ma sostenuta, poi alternate in 3 volte, e in questa sequenza 1/3 della panna/1/3 dello zucchero/farina quanto basta a riportare l’impasto in corda.
Ribaltate ogni tanto l’impasto in ciotola.
Terminate con l’ultima farina rimasta, quindi aggiungete il sale e incordate l’impasto, ribaltando due o tre volte.
Fate riposare 1h coperto, poi piegate a 3 per ottenere un rettangolo (NON fare una piega completa!) e riposo 20′.
Spezzate l’impasto in pezzi rettangolari da 90 gr allungali delicatamente col mattarello (aiutandovi con poca farina) e avvolgeteli su se stessi.
Come potete vedere dalle immagini, per facilitarmi, ho fatto delle palline 🙂
Mettete i pezzi formati in una teglia 30×40 cm. coperta da carta forno.
Lasciate raddoppiare coperto con pellicola e infornate, dopo aver spennellato, a 180° fino a doratura.
Per la formatura: ho fatto delle palline di circa 75gr cad (l’impasto totale risulta essere poco piu’ di 1kg).
Per la spennellatura ho usato solamente panna.
Purtroppo non l’ho lasciato cuocere perfettamente.
L’interno era un po’ crudo, soprattutto nelle palline al centro.
Onestamente.. non e’ che mi/ci sia piaciuto particolarmente… la causa sara’ stata forse la poco cottura?
Tanto e’ vero che non mi e’ risultato particolarmente soffice.
Al momento preferisco ancora il “Quattro e quattr’otto” di Paoletta.
Un po’ qua … und ein bisschen dort