Monaco: Ammersee & Monastero di Andechs

Magari potra’ sembrarvi strano, ma nei dintorni di Monaco ci sono diversi laghi, velocemente e facilmente accessibili tramite i normali mezzi di trasporto comunali (S-Bahn).

Qualche domenica fa, abbiamo deciso di fare una gita in uno di questi laghi, precisamente sull’Ammersee.

L’ Ammersee e’ considerato uno tra i piu’ grandi laghi della Baviera, dopo il Chiemsee e lo Starnberger.

Siamo dunque arrivati ed abbiamo lasciato la nostra auto vicino a Eching, precisamente a Stegen.

Abbiamo poi preso il traghetto che ci ha portato di qua e di la’ per il lago, raggiungendo la cittadina di Herrsching, dopo circa un’oretta di navigazione.

Visto l’orario, abbiamo deciso di fermarci subito a pranzo, prima di intrapprendere la salita verso il  Monastero di Andechs .

La sosta e’ stata presso il ristorante italiano ” La Dolce Vita “.
Premetto che non amo particolarmente mangiare cibo italiano in “ristoranti italiani” ma avendo gia’ mangiato la pizza settimanale, ho diviso con Stephan un piatto di “pasta ai 4 formaggi” ed uno di “ravioli panna e prosciutto”, mentre Tobias si e’ mangiato la sua “margherita”.
Il cibo non e’ stato terribile come mi sarei potuta aspettare da un “ristorante italiano”.

I ravioli li ho proprio apprezzati, spazzolando la mia porzione.
Il ristorante lo ho trovato nella media rispetto ad altri testati, cosi’ come il prezzo non particolarmente esagerato.

La Dolce Vita – Ravioli Panna e Prosciutto

Il servizio e’ stato celere ed il personale cortese.
La sosta sulla terrazza ci ha ritemprato abbastanza prima della passeggiata in montagna, mentre il sole ci ha accompagnati per tutta la giornata (era ora!!! da quanto non vedevamo una giornata di sole???).

Al termine del pranzo abbiamo proseguito per il  Monastero di Andechs ed il suo Sacro Monte.

Per raggiungere la cima, abbiamo seguito uno dei tanti sentieri – a piedi – a disposizione.

Personalmente ero decisamente stravolta, non tanto per la difficolta’ del percorso (che era veramente di bassa intensita’) quanto per la scarsa attivita’ fisica che faccio quotidianamente.

Il santuario di Andechs e’ situato in posizione elevata rispetto al Lago di Ammer, ed è famoso nel mondo (anche, o forse??, per la sua birra).
Ad ogni modo, ogni anno migliaia di turisti visitano il santuario e vi si ritirano per rigenerare corpo e anima.

Il santuario di Andechs
Il santuario di Andechs – Interno
Il santuario di Andechs – Interno

Perche’ e’ famoso questo luogo?

Dal XII secolo il «Sacro Monte», situato sulla riva orientale del lago di Ammer e allora sede dell’omonima dinastia di conti, è meta di numerosi pellegrini: si tratta del più antico pellegrinaggio documentato della Baviera, ed è vivo ancora oggi.
Nel X secolo il conte Rasso, leggendario avo dei conti di Diessen-Andechs, di ritorno da un pellegrinaggio in Terra Santa portò con sé al castello di Andechs delle preziose «reliquie del Signore».
A partire dal 1128 il conte Bertoldo II di Andechs obbligò i suoi sudditi a venerare ogni anno le reliquie qui conservate del cosiddetto «Sacro Tesoro».
Una serie di avvenimenti politici portarono al tramonto della potente dinastia dei conti di Andechs.
Nel 1246 il castello di Andechs, compresa la sua cappella, venne distrutto e il «tesoro di reliquie» fu considerato perduto.

Secondo la leggenda, nel 1388 durante la celebrazione di una messa nella ex cappella del castello, un topo avrebbe riportato alla luce un pezzo di una reliquia, indizio della presenza del perduto «tesoro».
Storicamente è documentato il ritrovamento del «Sacro Tesoro» sotto l’altare della cappella del castello. A seguito del ritrovamento ricominciò il flusso dei pellegrini verso Andechs.

Nel 1455 il duca di Wittelsbach Alberto III fondò il monastero benedettino di Andechs per la gestione e la custodia del «Sacro Tesoro» e per la cura dei pellegrini.

Il santuario di Andechs – Interno

Il monastero di Andechs, situato in posizione ben visibile sul Sacro Monte, è il più antico luogo di pellegrinaggio della Baviera e dal 1850 costituisce la risorsa economica dell’abbazia benedettina di San Bonifacio a Monaco.

I benedettini gestiscono questa meta di pellegrinaggio sin dal 1455, vivendo secondo la regola di San Benedetto, espressa dalla formula «ora et labora», ossia «prega e lavora». Sul Sacro Monte la comunità di monaci si occupa dell’assistenza spirituale ai pellegrini, della cura parrocchiale delle comunità circostanti e della gestione delle attività economiche.

In quanto risorsa economica, il monastero di Andechs mira a conseguire (come da programma della fondazione Re Ludovico I) gli introiti necessari per il mantenimento dell’abbazia di San Bonifacio a Monaco e Andechs.
Il monastero non è beneficiario di imposte ecclesiastiche

Il santuario di Andechs – Interno

Numerosissimi ex-voto documentano il legame del santuario e dei pellegrini con il «Sacro Monte», come viene anche chiamata la montagna di Andechs dall’inizio del XV secolo a causa delle reliquie qui conservate.

L’esterno della Chiesa, dalle linee aggraziate e semplici, contrasta con il ridondante barocco dell’interno (1712).
In una cappella, a sorpresa, la tomba di Carl Orff, famoso soprattutto per i Carmina Burana.

E’ inoltre possibile salire sulla torre, oltre le campane, e godere del panorama che arriva sino al lago.

Poco sotto la chiesa, il negozio del monastero offre numerosi oggetti d’arte sacra, tradizionali lavori in cera e libri sul pellegrinaggio

Come scrivevo, il Monastero non ha introiti se non quelli guadagnati da loro.
Ottima (e famosa) la loro birra, venduta anche qui.
A disposizione, inoltre, anche un grande BierGarten dove e’ possibile mangiare il cibo portato da casa (o acquistato in loco), annaffiato della birra locale.


Di ritorno al porticciolo, ci siamo fatti un gelato al ritorno, presso l’Eiscafe’ Riva…

Decisamente una gita all’insegna della vita fuori di casa.
Se passate da queste parti, ve la consiglio !

Per Informazioni

La Dolce Vita
Seestr. 52,
82211 Herrsching am Ammersee

Eiscafe Riva
Seestr. 50,
82211 Herrsching am Ammersee

http://www.andechs.de/
Bergstr. 2,
82346 Andechs

 

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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