Tra le innumerevoli extra-attivita’ che Tobias svolge durante il suo primo anno al Ginnasio (quindi la 5ta classe) abbiamo anche l’offerta ‘esperimenti’ proposta direttamente dalla scuola.
Non contento, ha deciso di seguire ulteriori offerte al pomeriggio: il corso di dattilografia – che non viene svolto utilizzando le comuni macchine da scrivere dell’anteguerra ma direttamente sulle tastiere dei computer a disposizione nell’aposita aula di Informatica – e cucina (anche se avrebbe preferito disegno di fumetti).
Il primo giorno di “Cucina” e’ tornato a casa decisamente entusiasta, tanto che era talmente ‘pieno’ (di pasta, appunto) da non voler cenare ulteriormente (teniamo conto che esce da scuola alle 17).
Cosi’ si e’ lanciato nella descrizione della ‘pasta alla napoletana’ che e’ stata preparata nei locali della scuola (hanno una cucina a disposizione): cipolla, pomodori a pezzetti, peperoncino, un pizzico di zucchero per smorzare l’acidita’ del pomodoro, etc..
Era veramente un piacere sentirlo parlare in questo modo.
Cosi’ agitato, cosi’ ciarliero (piu’ del solito), cosi’ pieno di dettagli.
Nel corso non si limitano a cucinare: al termone mangiano quanto preparato e riassettano il locale.
Se tanto mi da tanto..
allora diamogli questa possibilita’ di riproporre questo favoloso piatto anche a casa!
{ in effetti non mi sembrava vero che avesse assaggiato, e mangiato di gusto, un sugo al pomodoro che non sia stato fatto da passata, aggiunta a freddo dalla bottiglia }.
Eccoci dunque ai fornelli, per preparare la cena
Il risultato finale e’ il seguente.
Non e’ la prima volta che Tobias si mette ai fornelli o a cucinare.
Ma e’ la soddisfazione di aver preparato qualche cosa direttamente con le sue mani (rigorosamente lavate).
Quindi, se avete un figlio inappetente, non mandatelo a lezione di cucina(come avevo gia’ fatto io), ma aspettate il suo momento.
Magari, prima o poi, qualche cosa si smuove nel suo interno e si lancia in nuove avventure.
Non mi resta che aspettare i prossimi sviluppi.. e la prossima cenetta!
Bon appetit
Un po’ qua … und ein bisschen dort