La prima volta che ho visto questo spot della CocaCola non ci ho creduto subito.
A ben pensarci non e’ poi cosi’ male, forse diventa un po’ piu’ difficile da spiegare ai ragazzini nel caso in cui dovessero chiedere maggiori info a riguardo (impensabile, comunque)
Al momento Tobias non ha fatto domante, molto difficilmente ne fa, forse si crea delle proprie risposte personali ma non si confronta con noi.
Ora si e’ soffermato alla lotta che intrapprendono fratello-sorella per accaparrare una delle tante bottiglietta di “fatidico” liquido dal frigorifero e portarla – pensando di essere i primi – al bel ragazzo pulisci-piscina.
Se pensiamo che CocaCola stia portando questo nuovo messaggio di rimozione da ogni vincolo e legame culturale nella sua campagna internazionale, c’e’ riuscita e gliene do atto.
E’ tra le prime campagnie che utilizzano lo strumento della pubblicita’ per entrare nelle case direttamente e dare un segnale di apertura a tutti.
Forse dopo IKEA , che a mio parere non aveva osato cosi’ tanto ed in modo diretto.
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