Appena ho visto questa preparazione me ne sono innamorata subito, soprattutto per il colore.
Diciamo che sarebbe adeguata per San Valentino, ma diventerebbe, forse, troppo sdolcinata…. ma magari potreste anche fare le uova sode a forma di cuore 🙂
Cosi’ la ho preparata per una normale serata post-yoga, dove solitamente finisco tardi e non ho poi tanta voglia di spignattare.
La preparazione, secondo la ricetta che ho trovato, viene cucinata con il “ptitim” , definoto anche “perle di cous cous israeliano”.
Se non lo doveste trovare, leggete le note successive per capire meglio di cosa si tratta o per avere spunti per una sostituzione, magari casalinga ed italianissima.
Ingredienti –Â Fregola sarda in rosaÂ
200 gr di ptitim (*) 1 grande barbabietola giĂ cotta sottovuoto (*) succo di barbabietola (*) 1 cucchiaio di aceto bianco succo di un limone 3 uova sode finocchietto selvatico fresco 3 ravanelli (se piacciono... a me no) qualche gheriglio di noce olio sale e pepe
Procedimento
Cuocete il ptitim o la fregola in abbondante acqua salata per il tempo indicato sulla confezione, scolatelo, sciacquatelo sotto acqua corrente fredda per farlo raffreddare e conditelo subito con un filo di olio, mescolando bene con un cucchiaio in modo che le perle non si attacchino tra loro.
Utilizzando una microplane (o una grattugia a maglia molto stretta) ricavate la polpa di metà della barbabietola, unitela alle perle di ptitim, mescolate con le mani in modo che tutte le perle siano colorate di rosa, coprite con pellicola alimentare trasparente e lasciate in frigorifero per un’oretta.
Sgusciate le uova sode e fredde, e mettetele a marinare in una ciotola di vetro nella quale si è mescolato il succo di barbabietola (che si trova nella confezione sottovuoto) con l’aceto, il succo di mezzo limone e il sale.
Chiaramente non avrete mai tanto succo di barbabietola per poter procedere ad una marinatura per immersione, così vi consiglio di rigirare a cadenza regolare le uova nella marinatura nella ciotola in modo che si colorino uniformemente.
Il tempo di marinatura totale è anch’esso di un’ora circa.
Nel frattempo tagliate la metĂ della barbabietola che non avete grattugiato a cubetti, saltandoli in padella con pochissimo olio e sale.
Tagliate i ravanelli a fettine sottilissime e riponeteli in una ciotolina con acqua e ghiaccio.
Una volta trascorsa un’ora, prendete il ptitim, sciacquatelo dall’eccesso di crema di barbabietola, conditelo con olio, sale, pepe e limone e aggiungete i cubetti di barbabietola, le rondelle di ravanello e le noci spezzettate se vi piacciono.
Togliete le uova dalla marinatura, sciacquatele dall’eccesso di aceto, e tagliatele in 4 spicchi nel verso della lunghezza, appoggiandole sull’insalata di ptitim appena ottenuta. Il risultato sarà sorprendente perché l’anima bianca dell’albume rassodato sarà contornata da uno stupendo alone rosa che lascerà tutti a bocca aperta.
Note Personali
- Il Ptitim e’ un tipo di pasta tostata a forma di chicchi di riso, sviluppata in Israele negli anni ’50 quando il riso scarseggiava. Al di fuori di Israele, originariamente divenne noto come “riso Ben-Gurion”, sebbene sia principalmente chiamato “ptitim” in ebraico, e la versione a forma di perla è conosciuta tra Anglofoni come “couscous israeliano”. Questo è un termine improprio perchĂ© è pasta e non cuscus.
- Nei paesi arabi, specialmente in Libano, lo stesso prodotto si chiama maftoul.
- Il Ptitim/maftoul puo’ essere sostituito con la fregola sarda o, eventualmente, con il normale couscous. Tenete presente, comunque, che la consistenza sara’ diversa, cosi’ come la presentazione (in tema di visuale o di consistenzaa fisica del carboidrato).
- Per quanto riguarda il succo di barbabietole, lo ho trovato gia’ pronto e confezionato, cosi’ da utilizzare quello per la colorazione delle uova.
- Lo stesso dicasi per colorare il ptitim/fregola. Invece di grattugiare meta’ barbabietola, che comunque poi viene sciascquata dall’eccesso, la ho inserita direttamente a contatto con un mix di barbabietola+liquido.
- Se non dovesse piacervi il colore rosa-fucsia, potete puntare sull’arancione, sostituendo la barbabietola con le carote (ed il relativo succo). Oppure in verde, con spinaci, ad esempio.
Un po’ qua … und ein bisschen dort