“La mia vita da Zucchina” (“Ma vie de Courgette”) è un film del 2016 diretto da Claude Barras.
Basato sul romanzo “Autobiografia di una zucchina” di Gilles Paris (poi riedito con il titolo del film), rappresenta l’esordio di Barras nel lungometraggio ed è realizzato in animazione a passo uno.
E’ un lungometraggio animato che non si guarda principalmente per i disegni, quanto per la storia e gli insegnamenti che vuole dare.
A volte e’ crudo e diretto, tanto da poter sconcertare chi lo guarda.
Diciamo che, a mio parere, non e’ proprio adattissimo ai bambini piccoli, soprattutto se lasciati soli davanti alla televisione.
Si affrontano temi difficili, come bambini vittime di abusi, abbandonati, con genitori uccisi o in prigione, per questo penso che per la visione e’ gradita la presenza dei genitori, per poter aiutare a spiegare queste situazioni.
Non manca, inoltre, un lato relativamente comico a tutto questo, giusto per sollevare la drammaticita’.
Il messaggio, diretto e crudele, e’ ben prefissato: nessuno ce la fa da solo, ma il gruppo puo’ aiutare a fare la forza e, insieme, a risolvere le situazioni.
Nessuno viene abbandonato e lo spirito dell’unita’ e’ rimarcata.
La speranza non muore mai, come l’amicizia.
“Noi siamo come dei fiori selvatici che nessuno ha voglia di cogliere”
Per questo motivo ho pensato di cucinare qualcosa con la zucchina: prima tagliuzzata e cruda, come l’essere umano. Poi spremuta per estrarre tutto cio’ che e’ superfluo. Per poi essere unita ad altri ingredienti, pochi, ma che producono un ottimo risultato insieme, ben amalgamati.
Proprio come l’esistenza di “Zucchina” stessa, secondo me.
Ingredienti – Zucchini puffer // frittelle di zucchina – 4 persone
1 cipolla 1 spicchio d'aglio 3 cucchiai di olio d'oliva 800 grammi di zucchine sale 3 uova 8 cucchiai di farina di farro integrale pepe 2 cucchiai di pangrattato integrale
Procedimento
Sbucciate la cipolla e l’aglio e tritateli finemente.
Scaldate un goccio di olio in una padella e rosolateli a fuoco medio, finché non diventano traslucidi.
Rimuovete la padella dal fuoco e lasciate raffreddare.
Lavate le zucchine, pulitele e grattugiatele, mettetele in un colino, aggiustate di sale e lasciate riposare per circa 15-20 minuti.
Quindi spremere bene e mescolatele con il composto di cipolle.
Sbattete le uova con la farina e mescolatele con le zucchine grattugiate.
Aggiustate di pepe e aggiungete abbastanza pangrattato fino ad ottenere un composto spumoso ma non più liquido.
Scaldate un cucchiaio di olio in una padella e adagiatevi dei mucchietti di pasta (*).
Appiattiteli leggermente e friggerli su entrambi i lati a fuoco medio fino a doratura.
Tenere in caldo le frittelle cotte prima di servirle
Note Personali
- Ho evitato di fare delle piccole frittelle, propendendo per una grossa.
- Nel mio caso ho diviso gli ingredienti, cosi’ da preparare per una sola persona.
Icare è un bambino di nove anni che vive con la madre, alcolizzata da quando il marito li ha abbandonati. Un giorno, Icare fa cadere una pila di lattine di birra con cui stava giocando in soffitta, disturbando la madre; la donna prova a salire in soffitta per punirlo fisicamente e Icare le chiude la botola sulla testa, spingendola inavvertitamente giù per le scale e causandone la morte.
Successivamente il bambino fa una deposizione all’agente di polizia Raymond, informandolo che preferisce essere chiamato “Zucchina”, come lo aveva soprannominato la madre. Essendo rimasto solo, Icare viene portato da Raymond in un orfanotrofio; si porta con sé solo una lattina di birra e un aquilone con sopra il disegno di un supereroe, ricordi rispettivamente di sua madre e suo padre.
Un po’ qua … und ein bisschen dort