Diciamolo puro, il Nonno, anche se ha effettuato entrambe le vaccinazioni teme l’uscita in pubblico.
La conseguenza e’ stata la noia a casa sua.
E dire che avevo pensato a tanti giretti da effettuare, non lontani da casa ed in sicurezza…
Niente, non ne ha voluto sapere (ed io non ho insistito piu’ di tanto, capendone le ragioni).
Ma cosa si puo’ fare, allora?
Ecco che Francesca (la mia ex-collega, che vive a Francoforte ma a casa della Mamma temporaneamente) ha risolto il problema: una gita a Monza.
Se non consideriamo la crisi del Nonno, causata dalla ZTL, l’incontro non e’ stato male.
Ed anche la visita al Duomo, con la sua Corona Ferrea e la Cappella di Teodolinda ha segnato un piccolo inizio culturale.
Chi di voi Milanesi non e’ mai andato a Monza a vedere la Corona?
In quanti di voi se la ricordano?
Io per prima… ricordo solamente la sua lucentezza ma nulla altro; ero piccola ed ero alle elemantari 🙂
… Le origini del Duomo di Monza, nel cuore della città , risalgono all’epoca longobarda. Al suo interno custodisce la bellissima Corona Ferrea appartenuta alla Regina Teodolinda, e ospita un Museo con tesori dall’epoca longobarda all’arte contemporanea.
Il Duomo di Monza venne fondato alla fine del VI secolo dalla regina Teodolinda, moglie del re longobardo Autari e poi di Agilulfo, come Cappella del vicino Palazzo Reale, in una zona allora marginale del piccolo borgo di Monza, a breve distanza dal fiume Lambro.
Certamente la basilica era già stata costruita nel 603, quando l’abate Secondo di Non vi battezzò l’erede al trono Adaloaldo. La basilica nacque sotto un duplice segno: il legame con San Giovanni Battista (al quale molto probabilmente la regina aveva impetrato la grazia della maternità ) e quello con la sede pontificia romana, in particolare con papa Gregorio Magno.
Centrale è stato infatti il ruolo della Regina nella conversione dei longobardi dall’arianesimo al cattolicesimo, processo complesso che si è concluso solo un secolo dopo, sotto il regno di Liutprando. Per tali motivi, la chiesa ha di fatto svolto il ruolo di “santuario” della nazione longobarda e a Teodolinda è stata dedicata in seguito l’omonima Cappella, detta anche Cappella Zavattari, dove oggi si trova la corona appartenuta alla Regina.
Nel cambio di secolo, tra Duecento e Trecento, si colloca il momento decisivo di trasformazione dell’antica basilica nell’attuale Duomo, questa volta sotto il segno dei Visconti. Non è un caso che l’anno cruciale sia stato il 1300, quello della “grande perdonanza”, il primo giubileo indetto da Bonifacio VIII. Il costruttore Matteo da Campione è stato certamente interprete dell’aspirazione dei Visconti a realizzare una grande basilica per le incoronazioni imperiali, secondo la tradizione germanica che imponeva all’imperatore di assumere tre corone: quella d’argento ad Aquisgrana, quella d’oro a Roma e quella “di ferro” appunto a Monza (o a Milano).
All’interno del Duomo, oggi si trova un museo che custodisce un tesoro di inestimabile valore. Quattordici secoli d’arte e di storia tra capolavori unici al mondo, dall’eredità di Teodolinda all’arte contemporanea. Fulcro della collezione è il Tesoro longobardo: lo straordinario patrimonio di reliquie e oreficerie che sovrani e arcivescovi donarono alla basilica di Monza tra il VII e l’XI secolo. Ma il vero gioiello è la Corona Ferrea di Teodolinda. Si trova nella Cappella della Regina, a fianco all’altare maggiore del Duomo, e si dice che al suo interno conservi uno dei chiodi della croce di Cristo….
Se vi state chiedendo dove ho messo le foto della Corona Ferrea… allora vi siete sbagliati.
E’ infatti PROIBITO scattarne, cosi’ come all’interno della Cappella di Teodolinda.
Vi dovrete accontentare delle immagini che ho trovato in rete, di una veloce descrizione ma nulla vi toglie al prendere un appuntamento e seguire le spiegazioni fornite direttamente in Duomo.
La Corona ha forma circolare irregolare con un diametro interno di circa 15 centimetri, un diametro esterno che va dai 16,5 ai 17,2 centimetri, una circonferenza di 48 centimetri e un’altezza compresa tra i 5,3 e i 5,5 centimetri.
È composta da sei piastre in oro (circa 84%, il resto argento) alte 53 millimetri e incernierate tra loro; nella parte interna è fissata una lamina d’argento alta un centimetro con spessore di circa un millimetro.
Ognuna delle sei placche presenta due sezioni. La prima sezione più ampia ha al centro una gemma attorniata da quattro rosette in oro a sette petali; negli angoli sono inseriti smalti colorati con decorazioni floreali. La seconda sezione è ristretta e contiene tre gemme; una delle placche in questa sezione presenta una sola gemma e due rosette in oro. In totale sono presenti 26 rosette in oro.
Da un esame condotto nel 1985 da parte dell’Istituto Gemmologico Italiano è risultato che sulla corona sono posti sette zaffiri, sette granati e quattro ametiste, mentre i restanti quattro elementi sono in semplice vetro colorato.
Sicuramente questa e’ la foto piu’ famosa, ed unica, della corona.
La stessa immagine che si ricordano tutti..
Per eventuali dettagli riguardanti gli affreschi della Cappella di Teodolinda, vi consiglio questo link, dal quale ho preso l’immagine sotto postata
Se vi ho incuriosito abbastanza, allora non vi resta che prendere un appuntamento per la visita.
Per Informazioni
Duomo di Monza
Piazza Duomo
20900 Monza, Italia
Un po’ qua … und ein bischen dort