Il Nonno mi ha portato delle borsate di libri cartacei ricevuti a sua volta da giri loschi e che, lentamente, sto leggendo.
Non voglio considerare quelli “d’amore”, del tipo Armony, ma ambientati in diverse fasi storiche, che si leggono velocemente (lei si innamora di lui,
lui che va in guerra, ma poi lui torna e nel frattempo BLABLABLA – oppure lei che si innamora di lui, lui che e’ arrogante e cattivo, ma poi lui si accorge di lei, diventa piu’ malleabile e si sposano – etc..).
Ma dei libri di scrittori contemporanei (Camilleri soprattutto) o di interpretazioni di storie ed eventi storici nell’attualita’ odierna.
Al momento voglio scrivere il mio pensiero circa questo libro, intitolato “Il club dei filosofi dilettanti” ( di Alexander McCall Smith ) , e devo assolutamente sfogarmi.
Non ho MAI letto un libro cosi’… BRUTTO!
Avrei voluto lasciarlo perdere a meta’ e dimenticarmi della sua esistenza.
Ma ho poi voluto proprio vedere fino a che punto la bruttezza di questo volume continuasse, tanto che neppure nel finale si e’ smentito.
La protagonista principale e’ Isabel Dathousie, una zitella 40enne che vede passare sotto il suo naso un uomo, mentre sta cadendo da una balconata di teatro.
A questo punto vuole capire chi e’ e perche’ e’ stato(?) ucciso.
Tenete presente che il titolo non ci azzecca niente con il resto del libro.
Ci si aspetta un “club”, un insieme di persone che fanno parte di un gruppo, ma non e’ cosi’: solo lei (la protagonista Isabel Dathousie) e l’ex ragazzo di sua nipote.
Proseguendo nella lettura scopro la vera natura di Isabel, da me interpretata come: impicciona, acida, ricca, con la puzza sotto il naso, egoista, sapientona, saccente, arrogante, snob.
Il finale, poi, decisamente a sorpresa (perche’ ti aspetteresti qualche cosa di diverso, almeno piu’ coerente), la rende ancora piu’ antipatica a “divina”, con il suo giudizio finale.
Ma non voglio dire nulla, e neppure anticipare i fatti.
Sappiate solamente che, personalmente, se avete intenzione di leggerlo, ve lo sconsiglio caldamente.
Un po’ qua … und ein bisschen dort