All about pi(e) π

È il National Pi Day !!

Avevo gia’ festeggiato questo anniversario qualche anno fa, senza nessuna preparazione culinaria.

Quindi mi sono detta… perche’ non fare una “Apple Pi(e)”?
Beh… forse non sara’ sicuramente una “Apple Pie” alla Nonna Papera, ma ho trovato questa FACILE ricetta definita, comunque “LAZY Apple Pie” (Torta pigra di mele), di origine Serba.

Ingredienti – “LAZY Apple Pie” / Torta pigra di mele – teglia rettangolare 20×30

300gr di farina
150gr di zucchero
100ml di latte
150ml di olio di semi
3 uova
1 bustina di lievito in polvere

Ripieno:
1 - 1,5kg mele
3 cucchiai di zucchero (dipende dall'acidita' delle mele)
cannella

zucchero vanigliato

Procedimento

Grattugiate le mele, aggiungete lo zucchero, la cannella e lasciate fino a quando l’impasto è preparato.

Mescolate insieme tutti gli ingredienti per l’impasto della Lazy Pie.
Versate meta’ del composto in una teglia unta e infarinata (di media grandezza – 20×30 cm circa) e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 10 minuti.
Togliere la teglia dal forno, l’impasto dovrebbe rimanere cotto a metà.

Distribuite sul composto mezzo cotto le mele grattugiate con il succo che hanno rilasciato (ripieno) e adagiate la seconda parte dell’impasto.

Infornate nuovamente per continuare la cottura, cuocendo per altri 30 minuti (circa), finché la torta non assume un bel colore giallo dorato.

Sfornate la Lazy Apple Pie e fatea raffreddare un po’ prima di estrarla dalla teglia.

LAZY Apple Pie

Cospargetela con lo zucchero a velo, tagliate la torta a cubetti una volta raffreddata e gustate.

Note Personali

  • Se si gradisce, si puo’ mischiare dell’uvetta ammollata o magari delle noci tagliuzzate per una croccantezza.
  • La “torta pigra alle mele” (Lazy Pie) si conserva in frigo per 2-3 giorni.
  • Il gusto della torta ricorda vagamente la torta alla mela dell’Esselunga.

Come potete notare, la preparazione della torta e’ davvero semplice e “pigra”.

LAZY Apple Pie

Una breve storia di Pi (π) – da qui

Pi (π) è noto da quasi 4000 anni, ma anche se calcolassimo il numero di secondi in quei 4000 anni e calcolassimo π su quel numero di posizioni, staremmo comunque solo approssimando il suo valore effettivo. Ecco una breve storia della ricerca di π.

Gli antichi babilonesi calcolavano l’area di un cerchio prendendo 3 volte il quadrato del suo raggio, che dava un valore di pi = 3. Una tavoletta babilonese (ca. 1900-1680 aC) indica un valore di 3,125 per π, che è un approssimazione più ravvicinata.

Il papiro Rhind (1650 aC circa) ci offre una panoramica della matematica dell’antico Egitto. Gli egiziani hanno calcolato l’area di un cerchio con una formula che ha dato il valore approssimativo di 3,1605 per π.

Il primo calcolo di π fu fatto da Archimede di Siracusa (287-212 aC), uno dei più grandi matematici del mondo antico. Archimede ha approssimato l’area di un cerchio utilizzando il teorema di Pitagora per trovare le aree di due poligoni regolari: il poligono inscritto all’interno del cerchio e il poligono entro il quale il cerchio era circoscritto. Poiché l’area effettiva del cerchio si trova tra le aree dei poligoni inscritti e circoscritti, le aree dei poligoni hanno fornito i limiti superiore e inferiore per l’area del cerchio. Archimede sapeva di non aver trovato il valore di π ma solo un’approssimazione entro quei limiti. In questo modo, Archimede ha mostrato che π è compreso tra 3 1/7 e 3 10/71.

Un approccio simile è stato utilizzato da Zu Chongzhi (429–501), un brillante matematico e astronomo cinese. Zu Chongzhi non avrebbe avuto familiarità con il metodo di Archimede, ma poiché il suo libro è andato perduto, si sa poco del suo lavoro. Calcolò il valore del rapporto tra la circonferenza di un cerchio e il suo diametro in 355/113. Per calcolare questa precisione per π, deve aver iniziato con un 24.576-gon regolare inscritto ed eseguito lunghi calcoli che coinvolgono centinaia di radici quadrate eseguite con 9 cifre decimali.

I matematici iniziarono a usare la lettera greca π nel 1700. Introdotto da William Jones nel 1706, l’uso del simbolo fu reso popolare da Leonhard Euler, che lo adottò nel 1737.

Un matematico francese del diciottesimo secolo di nome Georges Buffon ideò un modo per calcolare π basato sulla probabilità.

Un po’ qua … und ein bisschen dort

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